“I bambini non sono mai un errore, non scarichiamo su di loro le nostre colpe”. È questo il monito lanciato da Papa Francesco all’Udienza generale del mercoledì dedicata ai più piccoli, “il frutto più bello della benedizione che il Creatore ha dato all’uomo e alla donna” ma che spesso vivono in situazioni di forte disagio sociale: “Troppe volte – ha ricordato Bergoglio – i bambini sono le prime vittime dei problemi familiari, delle guerre e delle persecuzioni”.
In particolare il Papa ha rivolto un pensiero accorto a quanti sono preda dei delinquenti che li sfruttano per traffici illegali e, salutando i fedeli dell’Iraq e del Medio Oriente, ha aggiunto: “Preghiamo per tutti i bambini sofferenti chiedendo al Signore di custodirli da ogni male, di risvegliare le coscienze addormentate, di convertire i cuori di pietra affinché non manchi a nessuno l’amore e la cura”.
Ma anche nei paesi più ricchi tante sono le infanzie violate a causa della crisi economica e dei vuoti educativi. “Sempre di più – ha denunciato il pontefice – ricadono sui piccoli gli effetti di lavori precari e malpagati, di unioni immature e separazioni irresponsabili. Tanti sono abbandonati nelle strade e vivono in condizioni disumane”. La loro fame non è un errore, come non lo è la loro povertà, la loro fragilità, la loro ignoranza o la loro incapacità. “Semmai – avverte Francesco – questi sono motivi per amarli di più con maggiore generosità”. Secondo Bergoglio “prendersi cura dei bambini significa credere che ciascuno di loro è un dono di Dio al mondo”. E così nella catechesi sulla famiglia, il Papa lancia un appello: “Coloro che hanno il compito di governare, di educare, siano responsabili dei più piccoli e facciano di tutto per proteggerli da ogni tipo di sopruso”.
Maria Lucia Panucci
