ROMA – “Essere omosessuali non è un crimine. Dio ama tutti i suoi figli così come sono”. Papa Francesco parla in un’intervista all’Associated Press rivolgendo un invito ai vescovi ad accogliere i membri della comunità Lgbt all’interno della chiesa. Il pontefice si è schierato contro le leggi che colpevolizzano l’omossesualità, che lui stesso ha definito “ingiuste”. Secondo il Santo Padre, che ha chiesto agli ecclesiastici avversi alla comunità omosessuale di “fare un processo di conversione e usare la tenerezza, come Dio fa con ognuno di noi”, criminalizzare o discriminare una persona solo perché gay equivale a “commettere peccato”.
In seguito, Bergoglio ha risposto alle critiche ricevute nelle ultime settimane per il suo pontificato, non condannandole perché “il fatto che mi critichino vuol dire che c’è libertà, altrimenti sarebbe dittatura. Le critiche aiutano a crescere e migliorare. L’importante è che me le dicano in faccia, così cresciamo tutti”. Inoltre, ha rassicurato sulla sua condizione fisica, affermando che attualmente si trova in “uno stato di buona salute”, seppure ha rivelato di aver rimediato “una piccola frattura ossea al ginocchio dovuta a una caduta”.
Durante l’intervista Francesco ha rivolto un pensiero anche a Benedetto XVI. “Ho perso un padre”, ha detto, ma riguardo l’atteggiamento di critica nei confronti del pontificato ha sottolineato: “Non lo riferirei a Benedetto, ma a causa dell’usura di un governo di dieci anni”.
Infine, sul tema delle possibili dimissioni il Pontefice ha affermato di non aver nemmeno preso in considerazione l’emanazione di norme per regolare le future dimissioni papali e prevede di continuare il più a lungo possibile come vescovo di Roma.
E riguardo al rapporto con la Cina ha detto: “Dobbiamo camminare pazientemente, l’essenziale è che il dialogo non si interrompa”