Le radici del problema della fame sono «i conflitti e il cambiamento climatico». Per questo serve «un impegno totale a favore del disarmo» e di strumenti giuridici come gli accordi sul clima. Da cui, però, «per disgrazia, alcuni si stanno allontanando». Papa Francesco ha parlato in mattinata alla Fao, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, non risparmiando una frecciata a Donald Trump e all’uscita degli Usa dagli accordi di Parigi. Alla presenza dei ministri dell’Agricoltura del G7, il Pontefice ha ribadito l’importanza della condivisione di quei valori umani messi oggi a repentaglio da fame, guerre e migrazioni.
Proprio per “cambiare il futuro della migrazione”, come recita lo slogan della Giornata di quest’anno, Bergoglio parte dal ricordo del passato: lasciando in dono all’agenzia dell’Onu una scultura di marmo raffigurante Aylan, il piccolo profugo siriano annegato davanti alla spiaggia di Bodrum in Turchia nel settembre 2015.
Per evitare nuove tragedie del genere, le Nazioni Unite stanno lavorando al “Patto mondiale per una migrazione sicura, regolare e ordinata”. Accordo che, secondo il Pontefice, richiede un’azione intergovernativa che rispetti le norme internazionali, ma che sia soprattutto «impregnata di amore e intelligenza». Con il fine, dunque, di favorire «l’incontro dei popoli e non l’esclusione né la vulnerabilità».
I migranti sono tra le figure più vulnerabili al giorno d’oggi: «Non possiamo operare solo se lo fanno gli altri – ha spiegato Papa Francesco – né limitarci ad avere pietà, perché la pietà si ferma agli aiuti di emergenza, mentre l’amore ispira la giustizia ed è essenziale per realizzare un giusto ordine sociale tra realtà diverse che vogliono correre il rischio dell’incontro reciproco».
Il Pontefice ha poi invitato a contribuire «affinché ogni Paese giunga all’autosufficienza alimentare». Un obiettivo che non può essere raggiunto con l’accaparramento della terra, ma solo tramite una sua condivisione e l’applicazione di modelli di consumo più sostenibili: «Amare significa non continuare a dividere la famiglia umana tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario», ha concluso il Papa.