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Papa Francesco alla Cei: “Non siate timidi, deunciate la corruzione”

di Flavia Testorio19 Maggio 2015
19 Maggio 2015

papa

“Non siate timidi o irrilevanti nel denunciare e sconfiggere la corruzione pubblica o privata”. Così Papa Francesco si è rivolto ai vescovi, dando ieri il via ai lavori della sessantottesima assemblea generale della Conferenza Episcopale Italiana. “La sensibilità ecclesiale – ha aggiunto – significa anche difendere il popolo da quelle colonizzazioni ideologiche che privano l’uomo della sua identità e dignità”.

È un discorso breve e intenso quello che Bergoglio ha rivolto all’episcopato italiano, prima di iniziare un dialogo a porte chiuse con i vescovi. Il Pontefice ha chiesto innanzitutto di slegarsi dal ruolo di «piloti» e di lasciare più spazio ai laici e alla loro assunzione di responsabilità sociale e politica. “Il ruolo dei laici è fondamentale, anche se tutti hanno bisogno di un vescovo pastore” ha aggiunto.

In questo momento storico, ha ricordato il Papa: “Spesso siamo accerchiati da notizie sconfortanti, la nostra vocazione cristiana è quella di andare contro corrente, ossia di essere testimoni gioiosi del Cristo Risorto per trasmettere gioia e speranza agli altri”. Ai vescovi viene, dunque, chiesto di consolare, di aiutare, di incoraggiare, senza alcuna distinzione di culto o religione. Soprattutto coloro che, a causa di una corruzione celata e nascosta, “sono diventati poveri, come famiglie, pensionati, onesti lavoratori e comunità cristiane. E i giovani, sistematicamente privati di ogni speranza sul loro futuro e i deboli e i bisognosi emarginati”. È “assai brutto – ha continuato Jorge Bergoglio – incontrare un consacrato abbattuto, demotivato o spento. Egli è come un pozzo secco dove la gente non trova acqua per dissetarsi”.

Infine, offrendo l’ultimo esempio di “sensibilità ecclesiale”, Papa Francesco ha retoricamente domandato “perché si lasciano invecchiare così tanto gli istituti religiosi, monasteri, congregazioni, tanto da non essere quasi più testimonianze evangeliche fedeli al carisma fondativi? Perché non si provvede ad accorparli prima che sia tardi sotto tanti punti di vista?”.

Flavia Testorio

 

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