Nella giornata di domani Paolo VI, al secolo Giovanni Battista Montini, sarà beatificato da papa Francesco in conclusione del Sinodo dei Vescovi, come ulteriore riconoscimento per il Papa che lo istituì. A pochi mesi dalla canonizzazione di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II si aggiunge la beatificazione di Paolo VI, il Papa che ha traghettato la Chiesa Cattolica nella modernità da Roncalli a Wojtyła. Paolo VI ha inaugurato un’epoca di viaggi apostolici e pellegrinaggi in tutto il mondo e ha concluso il Concilio Vaticano II, indetto dal suo predecessore, portandolo a compimento.
In ogni caso Montini sarà sempre ricordato come il ‘Papa dimenticato’, schiacciato da due personalità strabordanti come quella del suo predecessore Giovanni XXIII e del suo successore Giovanni Paolo II. Nonostante questo Paolo VI fu una figura fondamentale non solo per la Chiesa ma anche per l’Italia in generale.
Nato nella provincia di Brescia nel 1897 Giovanni Battista Montini formò infatti, durante il fascismo, gli universitari della Fuci: da quel vivaio sorse tanta classe dirigente democristiana. Inoltre, da sostituto della Segreteria vaticana e collaboratore di Pio XII, appoggiò Alcide De Gasperi e la nascente Dc, accreditandoli presso il Papa, tanto da essere considerato da alcuni cofondatore del partito.
A spianargli la strada verso la beatificazione però oltre 200 testimonianze raccolte dopo la sua morte. Quella decisiva, in ogni caso, fa riferimento al 2001 ed è legata alla guarigione di un feto che era ritenuto compromesso nel grembo materno per la totale assenza del liquido amniotico e per una grave lesione. La mamma invocò Montini, la malformazione sparì senza spiegazione medica e il bimbo nacque. Per motivi di privacy i genitori del bimbo ed il bimbo stesso non saranno presenti domani in Piazza San Pietro, nella quale sono attesi però migliaia di fedeli. Come migliaia di fedeli saranno quelli che seguiranno l’evento dal maxischermo istallato nella galleria Vittorio Emanuele II a Milano, dove Paolo VI fu arcivescovo dal 1953.
Mario Di Ciommo