Il monumento più frequentato d’Italia, il Pantheon, diventerà accessibile a pagamento. Ad annunciarlo è il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, che ha specificato come il cambiamento si concretizzerà sicuramente «entro la fine della legislatura».
È lo stesso Franceschini poi a chiarire alcuni dettagli del progetto: «il biglietto sarà molto basso», quindi alla portata di tutti, si prevede in tal senso un costo di appena 3 euro e si dovrà poi gestire la convivenza con le celebrazioni liturgiche all’interno del Pantheon. Quello che fu in epoca romana il “tempio di tutti gli dei”, è oggi infatti un luogo di culto e ospita inoltre le tombe dei Re d’Italia Vittorio Emanuele II e Umberto I e dell’artista rinascimentale Raffaello Sanzio. «Sarà importante far convivere la visita dei turisti a pagamento con le celebrazioni per i fedeli – ha aggiunto il ministro – ma siamo a buon punto con i rapporti con la Chiesa». Ci saranno poi da organizzare alcuni dettagli tecnici e operativi, come la stessa posizione della biglietteria, che non potrà essere quindi all’interno della struttura, in quanto luogo di culto, e verrà probabilmente collocata esternamente, a pochi metri dal pronao, il portico anteriore all’ingresso.
Il ricavato, come è stato precisato dai Beni Culturali, verrà utilizzato per gli ingenti e onerosi interventi di gestione della struttura necessari ogni anno. Un ricavato non da poco, visto che il Pantheon è visitato da milioni di turisti, ben 7,4 nell’ultimo anno, con un incremento di mezzo milione di entrare rispetto al 2015. Il monumento, inoltre, in questo modo potrà entrare a far parte della rete di attrazioni turistiche che contribuiscono al fondo di solidarietà, versando il 20 per cento degli incassi, come fanno già il Colosseo e tutti gli altri musei.
Non sono mancate le polemiche dopo l’annuncio del ministro, in particolare con la richiesta dei residenti di essere esentati dal “pedaggio”. Una polemica però destinata a sgonfiarsi presto, visto che l’Unione europea in primis vieta la difformità di trattamento per la fruizione dei monumenti tra i vari Paesi, e poi perché si sta parlando di un biglietto molto “popolare” nei costi e con una gestione di fruizione tra turisti e fedeli già in via di risoluzione.