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HomeCronaca Palermo, jihadista pentito fa scattare maxi blitz antiterrorismo: 15 fermi

Maxi blitz antiterrorismo
15 fermi a Palermo
grazie a jihadista pentito

Operazione fra la Sicilia e la Lombardia

Accuse di favoreggiamento immigrazione

di Matteo Petri09 Gennaio 2019
09 Gennaio 2019

Sgominata a Palermo una rete jihadista grazie a un pentito tunisino. Il Raggruppamento operativo speciale (Ros) di Palermo ha fermato 15 persone per istigazione al terrorismo e associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. La banda avrebbe potuto trasformarsi in un “esercito di kamikaze”. Proprio questa è l’espressione utilizzata dal tunisino pentito che ha consentito agli inquirenti di scoprire l’intera organizzazione che operava tramite una fitta rete di contatti su Facebook.

Nei profili dei fermati, comparivano video di esecuzioni capitali fatte dal boia di Daesh noto come Jihadi John. Scoperto anche materiale propagandistico delle attività di gruppi islamici di natura terroristica come preghiere, scritti, ordini, istruzioni e video con scene di guerra, immagini di guerriglieri, discorsi propagandistici e kamikaze presi dalla rete. Il tunisino arrestato era uno dei cassieri dell’organizzazione.

La banda, che operava in Italia e Tunisia, contrabbandava anche tabacchi esteri smerciati nel palermitano grazie alla mediazione di complici italiani. I guadagni dell’organizzazione criminale, custoditi da ‘cassieri’ designati dai vertici della banda, venivano riutilizzati per il rifinanziamento della attività come l’acquisito dei natanti veloci e l’aiuto economico dei componenti della associazione criminale finiti nei guai con la legge.

Per i pm di Palermo, che hanno disposto i fermi, la banda rappresenta “una minaccia alla sicurezza nazionale perché in grado di fornire un passaggio marittimo sicuro e celere particolarmente appetibile per persone ricercate dalle forze di sicurezza tunisine o sospettate di connessioni con formazioni terroristiche”. Pronta la reazione del ministro dell’Interno Salvini:  “Altro che farne sbarcare altri o andarli a prendere con barconi e aerei, stiamo lavorando per rimandarne a casa un bel po’. Scafisti e terroristi: a casa!”.

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