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Pakistan: nuovo attacco ai cristiani. Strage in una chiesa

di Marina Bonifacio23 Settembre 2013
23 Settembre 2013

Non si placa la spirale di violenza ai danni delle minoranze cristiane nel mondo. Dopo gli ultimi episodi di violenza verificatasi in Nigeria, Kenya e India, ieri un duplice attacco kamikaze contro una chiesa cristiana pakistana. E’ successo a Peshawar, nel distretto Kohati Gate del Pakistan nord-occidentale. I morti accertati sono 78 al momento. Tanti anche i feriti, almeno 110. Tra questi molte donne e bambini, al momento ricoverati in gravi condizioni al Lady Reading Hospital. Intanto è emergenza tra i reparti: mancano i letti o peggio le bare.
La rivendicazione. “Fino a quando i raid dei droni non saranno fermati continueremo a colpire, ovunque ne avremo la possibilità, obiettivi non musulmani”. Lo ha dichiarato un portavoce dell’organizzazione fondamentalista islamica, Ahmed Marwat. Si tratta del più grave attacco degli ultimi anni ai danni della minoranza cristiana nel Paese. Ormai da tempo non si verificavano più simili episodi di violenza. L’attacco è stato rivendicato dal gruppo fondamentalista islamico Jandullah, legato ai talebani del Tehrek-e-Taliban Pakistan (TTP) e vicino ad Al Qaida. Gli attentatori sarebbero comunque morti nell’esplosione. Lo ha confermato ieri stesso un ufficiale di polizia.
La protesta dei cristiani. Mentre in Kenya gli integralisti islamici Shabaab minacciano di uccidere gli ostaggi ancora rinchiusi nel centro commerciale, in Pakistan si piangono le vittime. Oggi centinaia di dimostranti cristiani sfilano in diverse città pakistane. A Lahore, Karachi, Multan, Faisalabad e nella stessa Peshawar sono stati organizzati cortei spontanei di protesta contro le autorità locali, accusate di non garantire un’adeguata sicurezza alle minoranze religiose. I cristiani in Pakistan (che rappresentano il 2% circa della popolazione) chiedono al governo centrale e a quelli provinciali di prendere seri provvedimenti per accertare le responsabilità degli attacchi contro le comunità non mussulmane.
La ricostruzione. L’attacco di Peshawar è avvenuto mentre i fedeli uscivano dalla chiesa dopo la messa per ottenere un pasto gratuito di riso. Si parla di più di 400 cristiani. Lo ha confermato il commissario Mohammad Ali Babakhel, aggiungendo che gli agenti che erano di guardia hanno cercato di fermare i kamikaze, ma sono stati uccisi dalla deflagrazione. Da una prima ricostruzione è emerso che le due esplosioni si sono verificate a circa 30 secondi l’una dall’altra. Secondo gli artificieri sono stati usati circa sei chili di esplosivo da ciascuno dei due attentatori suicidi.
La condanna delle autorità. “I terroristi non hanno religione, prendere di mira persone innocenti è contrario agli insegnamenti dell’Islam e di tutte le religioni”. Lo afferma il premier pakistano Nawaz Sharif in una nota diffusa tra i giornalisti. Il vescovo di Peshawar, Sarfarz Hemphray, annunciando tre giorni di lutto per l’attentato contro la chiesa di Peshawar, ha accusato il governo e le agenzie di sicurezza di non proteggere la minoranza cristiana. “Se il governo mostra volontà, può controllare il terrorismo”, ha dichiarato Hemphray. Manifestazioni di solidarietà giungono anche da parte di Tehreek-e-Insaf (il movimento pachistano per la giustizia). “Siamo con i cristiani in questo momento di dolore – ha detto un portavoce – I terroristi dovrebbero vergognarsi per questo massacro di civili”.
Papa Bergoglio, “scelta sbagliata di odio e guerra”.“Oggi nel Pakistan per una scelta sbagliata di odio e di guerra è stato fatto un attentato e sono morte 70 persone, questa strada non va, non serve, ma solo la strada della pace costruisce un mondo migliore”. Così Papa Francesco ha detto ieri a Cagliari rivolgendosi ai giovani sardi e recitando con loro un Padre Nostro per i morti nell’attentato.

di Marina Bonifacio

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