Ci sono almeno 30 morti e 40 feriti in Pakistan. Una bomba è esplosa in un mercato di generi alimentari nella regione di Orakzai, al confine con l’Afghanistan. Si tratta di otto chili di esplosivo piazzati in una motocicletta del parcheggio del mercato fatti detonare a distanza. La maggior parte delle vittime sono della minoranza sciita, ma al momento nessun gruppo estremista sunnita ha rivendicato l’attentato. La minoranza sciita hazara è uno dei bersagli principali dell’Isis, che si è impiantato nelle zone montagnose fra Pakistan e Afghanistan. Gli hazara però sono presi di mira anche da gruppo legati ai Taleban pachistani.
Giornata segnata anche dall’attacco nel consolato cinese a Karachi, nella capitale della provincia del Sindh. Due poliziotti hanno perso la vita e un altro è rimasto ferito. Secondo alcuni testimoni sono stati sparati colpi di arma da fuoco e c’è stata anche un’esplosione. I tre assalitori sono stati uccisi. I terroristi sono arrivati al consolato a bordo di un’auto “imbottita di esplosivo” e hanno iniziato a sparare contro il personale della sicurezza, ma non sono riusciti a raggiungere gli uffici dei diplomatici e dello staff. I separatisi dell’Esercito di liberazione del Baluchistan hanno rivendicato l’assalto, diffondendo le foto dei tre miliziani su twitter.
L’esercito di liberazione del Baluchistan ha come obiettivo l’indipendenza della provincia occidentale del Pakistan, grande come l’Italia e con 12 milioni di abitanti. La popolazione è di etnia iranica e di religione musulmana sunnita. Nella provincia ci sono anche gruppi jihadisti che compiono attentati nel confinante Iran. Il loro nemico principale è la Cina, alleata sia del governo centrale di Islamabad che dell’Iran.
Il Primo ministro del Pakistan Imran Khan ha condannato entrambi gli attacchi.