Si spegne un’icona del giornalismo romano. Paese Sera, quotidiano fondato nel 1948 per iniziativa del Partito Comunista italiano, chiude nuovamente e questa volta sembrerebbe definitivamente. Dopo mesi di tentativi la proprietà ha annunciato la liquidazione, complici anche le dimissioni del direttore editoriale Alessio D’amato, chiamato da Nicola Zingaretti alla regia della sanità regionale.
A dicembre la divisione multimedia di Parsitalia, società di costruzioni, aveva fatto un tentativo di salvataggio investendo 150mila euro per garantire gli stipendi dei giornalisti. L’impegno economico della società, che fa a capo all’imprenditore romano Luca Parnasi, prevedeva un piano di sviluppo che assicurasse la continuità del giornale risanando i debiti. Purtroppo qualcosa è andato storto e anche Parsitalia ha preferito fare un passo indietro.
Adesso i cronisti di Paese Sera restano senza lavoro e senza il diritto agli ammortizzatori sociali. “Mi dispiace molto per i dipendenti. Tra l’altro siete stati i primi a trattare le nostre primarie comunali” ha scritto su twitter Daniele Frongia, consigliere del M5S.
Solidarietà anche dal capogruppo Sel in Campidoglio, Gianluca Peciola: “E’ con grande dispiacere che apprendo della chiusura di Paese Sera. Abbiamo perso una voce autorevole e indipendente dell’informazione romana. Esprimo piena vicinanza ai redattori e ai collaboratori di Paese Sera”.
“La sua chiusura provocherà un grave vuoto nel panorama dell’informazione libera” ha dichiarato Susi fantino, presidente del VII municipio, che auspica in una riapertura delle trattative.
Alberto Gentile