Il disegno della legge di Stabilità arriverà in queste ore in Quirinale. La manovra avrà come obiettivo principale la crescita, attraverso la riduzione delle tasse, e si collegherà alle già preannunciate riforme strutturali: il Jobs Act, la riforma fiscale e la giustizia fiscale. Lo ha annunciato ieri il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan durante la trasmissione tv “In Mezz’ora”, intervistato da Lucia Annunziata.
“Potrebbero esserci 800mila nuovi posti di lavoro a partire dal 2015, ma potremmo sbagliarci per difetto” ha dichiarato il ministro. Sarà infatti l’azzeramento dei contributi sui nuovi contratti a tempo indeterminato, previsto proprio dalla Legge di Stabilità, a portare almeno 800 mila nuove assunzioni.
Chi favorirà il provvedimento? Dalle parole del ministro dalla manovra ci guadagneranno i redditi bassi, mentre “ci rimetterà quella fascia di persone che hanno lucrato sugli sprechi e gli evasori fiscali”.
Per chi teme il disaccordo dell’Unione Europea, Padoan rassicura: “L’Ue non boccerà la manovra, siamo in contatto con la Commissione, il 29 ottobre ci sarà il loro giudizio. I colleghi europei, comunque, mi hanno detto che andiamo nella direzione giusta”.
L’Italia da tempo fa appello alle “circostanze eccezionali” date dalla congiuntura economica per giustificare gli ulteriori margini di flessibilità, mantenendo in ogni caso il rispetto del 3% del rapporto deficit-Pil.
Per quanto riguarda la spinosa questione degli sgravi fiscali per i neo-assunti il ministro ha chiarito che, nel caso non bastasse lo stanziamento di 1,9 mld, “vuol dire che l’economia sta andando molto bene, dunque stanzieremo altri soldi. Sarà una misura che si autofinanzierà”. Consistenti sgravi anche per gli imprenditori che Padoan ha esortato ad assumere e investire, creando occupazione.
Il ministro è apparso ottimista anche per quanto riguarda l’approvazione da parte del Parlamento. “Deve dire la sua ed è giusto che lo faccia – ha dichiarato – ricordo però che la manovra è molto compatta nelle sue componenti e cifre che devono restare invariate. Modificandola l’efficacia complessiva verrebbe meno. Sono almeno due decenni che l’Italia è bloccata. Sono a favore del dialogo con chiunque purché sia disposto a sbloccare il paese”.
Cecilia Greco
