HomeCronaca Pacco bomba recapitato a un giornalista della Stampa. Sotto accusa i No-Tav che negano il loro coinvolgimento

Pacco bomba recapitato a un giornalista della Stampa. Sotto accusa i No-Tav che negano il loro coinvolgimento

di Domenico Cavazzino04 Ottobre 2013
04 Ottobre 2013

Un nuovo atto, fortemente intimidatorio, nei confronti di un giornalista. Ieri mattina è stato recapitato un pacco bomba, presso la redazione del quotidiano La Stampa, indirizzato a Massimo Numa che da tempo si occupa della vicenda Tav ed era già stato minacciato in passato. L’ordigno era camuffato da hard disk, riempito di polvere da sparo, e sarebbe esploso appena qualcuno avesse collegato l’hardware al computer. Secondo una lettera recapitata insieme all’hard disk, quest’ultimo avrebbe contenuto dei video relativi ai campeggi di lotta no tav di Venaus e Chiomonte in Val di Susa.
Tuttavia il pacco, recapitato senza mittente, ha generato molti sospetti che hanno spinto Numa a contattare la polizia. Le indagini si sono così rivolte verso gli attivisti anti Tav.
Solidarietà, nei confronti del collega, è stata espressa dall’Associazione Stampa Subalpina. Secondo il segretario, Stefano Tallia «si tratta della conferma sull’aggravarsi del clima col quale devono misurarsi i giornalisti impegnati nel racconto della questione Tav». L’Unione Cronisti (Unci) sollecita «autorità e forze di polizia a rafforzare la vigilanza» per difendere i giornalisti e secondo il procuratore capo di Torino, Stefano Caselli, «il rischio esiste e può essere grave».
Da parte del movimento No-Tav, però, arriva una netta smentita e si nega qualsiasi coinvolgimento con l’accaduto: «È evidente – si legge in un comunicato – che dietro l’angolo è pronta l’ennesima campagna diffamatoria. Pallottole e bombe non ci appartengono».

Domenico Cavazzino

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