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Ostia: ruspe contro i chioschi abusivi. Il litorale romano verso l’apertura dei varchi sul mare

di Samantha De Martin14 Aprile 2015
14 Aprile 2015

Ruspe-ostia

Il litorale di Ostia, già a partire da questa mattina, potrebbe tornare a riappropriarsi del suo libero affaccio sul mare, dopo aver affidato alle ruspe il compito di restituire ai bagnanti l’accesso ad alcuni corridoi sottratti all’abusivismo selvaggio dei balneatori. Oggi il piccolo municipio del litorale romano si è svegliato con un impressionante spiegamento di forze dell’ordine in vista delle demolizioni programmate dal Campidoglio e dal Municipio X sull’arenile comunale per rimuovere alcune cubature abusive realizzate dai titolari di chioschi e ristoranti. Alcune persone, probabilmente i proprietari e i gestori dei chioschi sgomberati, hanno accusato malori durante le operazioni della Polizia Locale, che sta smantellando due “cancelli”, ovvero le spiagge libere del lido di Castelporziano.

Con l’arrivo della bella stagione si riaccende, così, l’antica querelle sull’irregolarità degli stabilimenti e sull’eventuale apertura dei varchi d’accesso a mare in quella che rappresenta la meta privilegiata del turismo romano. E mentre un articolo del Corriere della Sera di oggi annuncia il “no” del Tar alla richiesta di sospensiva degli stabilimenti contro i provvedimenti di apertura avviati da X Municipio e Campidoglio, da “Assobalneari Roma” arriva la smentita. «Quanto scritto sul Corriere della Sera è falso – spiegano dall’ufficio stampa dell’associazione che accoglie tutti gli operatori balneari del litorale – dal momento che il Tar non ha ancora negato la sospensiva. Dopo il consiglio direttivo di ieri durato tre ore, la nostra associazione è in silenzio stampa perché non vuole continuare ad alimentare la polemica politica». “Assobalneari” ha anche annunciato che prossimamente verrà rilasciato un documento contenente proposte e accordi di programma tra tutti glia attori del comparto produttivo da sottoporre alle istituzioni. L’obiettivo è quello di proporre un progetto per rivisitare l’offerta turistico-balneare, attivando un processo di trasformazione. «Ma per questo serve un’apertura al dialogo da parte delle istituzioni» auspica l’associazione romana presieduta da Renato Papagni. Dal canto loro i balneari non demordono e, sul piede di guerra, attendono la sentenza del Tar che dà appuntamento al 6 maggio.

A riaccendere i riflettori sulla vicenda era stato, su Twitter, il presidente dei dem e commissario del Pd romano, Matteo Orfini, che aveva annunciato l’apertura dei varchi sul lungomare di Ostia: «La nostra battaglia per la legalità continua, restituiremo ai romani il loro mare» aveva twittato Orfini.

«Questione di ore e arrivano le ruspe» ha confermato Stefano Esposito, commissario del Pd lidense.

Intanto la Capitaneria di porto, dopo aver passato al setaccio circa 60 stabilimenti balneari del lido di Roma, ha accertato l’irregolarità su circa il 90% delle strutture. «Innovazioni non autorizzate su demanio marittimo», è questa l’ipotesi di reato iscritta nel fascicolo dell’inchiesta aperta dal sostituto procuratore di Roma, Mario Palazzi. Un’indagine complessa che, da quasi un anno, naviga le rotte delle concessioni marittime di Ostia. Dagli accertamenti dei militari sarebbero venute a galla evidenti modifiche strutturali rispetto a quelle che erano le prescrizioni delle concessioni originarie, in molti casi rilasciate più di 30 anni fa. Le irregolarità degli edifici balneari riguarderebbero, in molti casi, cabine fuori norma, recinzioni nascondi-mare e muri più alti di quanto prescritto.

Dopo le dimissioni di Andrea Tassone, presidente del X Municipio, e la nomina di Alfonso Sabella come assessore alla Legalità con la delega al Litorale, il Campidoglio informa che, dopo una prima apertura delle spiagge avvenuta la domenica di Pasqua, il 1° maggio verrà ufficialmente inaugurata la stagione balneare a Ostia ed entro quel giorno l’operazione varchi da abbattere dovrà essere stata eseguita.

Intanto è scaduto il bando per l’affidamento dei Cancelli, le spiagge libere lungo la via Litoranea, pubblicato lo scorso 25 marzo. Un accordo che farà risparmiare alle casse cittadine oltre 1 milione di euro l’anno. Gli assegnatari, infatti, si faranno carico delle spese di pulizia che prima spettavano all’Ama tramite un appalto da 1 milione e 2mila euro a stagione siglato con il Comune. Spesa che, con il bando 2015, verrà perciò azzerata.

Samantha De Martin

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