Ieri sera, poco prima delle 22, due uomini sono stati gambizzati a colpi di pistola in una pizzeria a Ostia. Si tratta del padre cinquantenne della proprietaria del locale “Discogiropizza”, ferito al polpaccio, e del pizzaiolo di 41 anni, che è stato colpito ad una gamba e al gluteo.
L’agguato è stato compiuto da un uomo con il volto coperto da un casco, che è entrato direttamente nel locale che si trova in via delle Canarie all’altezza del civico 61, prima di darsi subito alla fuga. Secondo quanto ipotizza la polizia, potrebbe trattarsi di un regolamento di conti o di una vicenda legata a racket ed estorsioni, ma non si esclude nessuna ipotesi. I due feriti sono stati soccorsi e portati all’ospedale Grassi, ma non sono in pericolo di vita, mentre gli inquirenti stanno ascoltando alcuni testimoni presenti nella pizzeria al momento dell’aggressione e le persone vicine ai due uomini.
Durante la notte la polizia ha ritrovato a poca distanza dal luogo del ferimento uno scooter dato alle fiamme, con molta probabilità utilizzato dall’autore dell’agguato. L’ipotesi degli investigatori è che l’uomo abbia agito con almeno un complice e sono al vaglio le immagini delle telecamere della zona. Intanto, secondo quanto si è appreso sul passato dei due feriti, entrambi hanno alle spalle una segnalazione per uso di sostanze stupefacenti e il pizzaiolo anche un precedente per lesioni e danneggiamento, dettagli che potrebbero essere rilevanti per i moventi di quanto accaduto.
La neo presidente M5S del X Municipio Giuliana Di Pillo è intervenuta questa mattina a La Radio ne parla su Radio 1 Rai, condannando il gesto e definendolo «un episodio gravissimo». La Di Pillo ha poi aggiunto che «l’amministrazione municipale da sola non può farcela, ma serve sinergia tra istituzioni locali e nazionali per sconfiggere la criminalità organizzata».
La sparatoria di ieri sera, infatti, è avvenuta pochi giorni dopo il voto nel Municipio di Roma, negli ultimi tempi sotto i riflettori per la vicenda della testata ricevuta da un giornalista di Nemo da parte di Roberto Spada, appartenente all’omonimo clan mafioso. Ed è proprio di questa mattina la decisione del tribunale del Riesame di Roma di respingere l’istanza di scarcerazione presentata dal difensore di Spada. L’uomo resta quindi detenuto nel carcere di Tolmezzo, in provincia di Udine, con l’accusa di violenza privata e lesioni aggravate dal metodo mafioso.