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“Ringrazio Fellini e Maradona”. Paolo Sorrentino, con la sua “Grande bellezza” conquista l’Oscar per l’Italia dopo 15 anni

di Corinna Spirito03 Marzo 2014
03 Marzo 2014

oscar1Dopo quindici anni l’Oscar per il Miglior Film Straniero torna a casa nostra. Dopo Roberto Benigni con “La vita è bella” (1999), a riportare l’ambita statuetta in Italia è Paolo Sorrentino con “La grande bellezza”, una sorta di “La dolce vita” in versione moderna di cui è protagonista Toni Servillo. Non per niente, al momento del discorso di accettazione del premio, il cineasta partenopeo cita proprio Federico Fellini tra le persone che l’hanno ispirato, al fianco di Martin Scorsese e, con ironia, aggiunge anche Diego Armando Maradona.

Il premio era atteso sia in patria che all’estero, visti i moltissimi premi ricevuti in tutto il mondo: dal Golden Globe al BAFA. Ha ricevuto ben sette statuette l’acclamato thriller sci-fi “Gravity”, in cui Sandra Bullock e George Clooney sono due astronauti che si ritrovano a vagare per lo spazio nero, silenzioso e tetro dopo l’esplosione della navicella su cui viaggiavano. Ha fatto incetta di tutti i premi tecnici, ma ha ottenuto anche quello per la Miglior Regia, grazie al grandissimo lavoro fatto da Alfonso Curaòn per realizzare sperimentali piani sequenza che ricreano le condizioni di gravità dello spazio.

È stato però “12 anni schiavo”, il terzo lungometraggio del britannico Steve McQueen, prodotto da Brad Pitt, a intascare i premi più importanti: Miglior Film, Miglior Sceneggiatura Non Originale e Miglior Attrice Non Protagonista alla debuttante Lupita Nyong’o. La pellicola è la cruda trasposizione sullo schermo della storia vera di Salomon Northup, afro-americano libero che nella metà del XIX secolo venne rapito e venduto come schiavo.

Le due interpretazioni maschili migliori del 2013 sono state, secondo l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, quelle di Matthew McConaughey e Jared Leto, rispettivamente protagonista e non protagonista in “Dallas Buyers Club”, lodevole pellicola che denuncia il trattamento che gli ospedali statunitensi scelsero negli anni ’80 nei confronti dei malati di AIDS. La miglior protagonista femminile è invece Cate Blanchett per la performance in “Blue Jasmine” di Woody Allen.

Anche la Disney esce dalla serata con le tasche piene: il suo “Frozen – Il regno di ghiaccio” è stato premiato con l’Oscar al Miglior film d’Animazione e alla Miglior Canzone per “Let It Go” dei coniugi Lopez che, sul palco del Dolby Theatre, è stata interpretata da Idina Menzel, voce di Elsa, una delle principesse protagoniste (doppiata in italiano da Serena Autieri).

La notte degli Oscar 2014 si è rivelata un’edizione equilibrata: premi per tutti e sorrisi grazie all’ironica conduzione di Ellen DeGeneris che, seppur non memorabile, ha regalato dei momenti simpatici; come la pizza offerta ai candidati o i selfie pubblicati su Twitter in cui compaiono tutte le stelle più brillanti di Hollywood in un unico scatto: da Brad Pitt a Jared Leto, da Meryl Streep a Jennifer Lawrence, passando per Bradley Cooper e Julia Roberts.

Corinna Spirito

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