Aveva solo pochi mesi il feto trovato ieri sera in un cestino del bagno di un bar al Circo Massimo. La macabra scoperta è stata fatta da uno dei dipendenti del locale che, giunto il momento delle pulizie dei bagni verso le 17.30, si è trovato di fronte il piccolo corpicino coperto di sangue e avvolto in alcune salviette. “Era piccolissimo sarà stato una decina di centimetri, stava nel palmo di una mano” rivela Massimo, titolare del locale.
Verso l’ora di pranzo, ha raccontato Valerio un cameriere, chiede di andare urgentemente in bagno: è’ bassina, capelli corti e scuri, sui vent’anni, forse dell’Europa dell’est. S’ipotizza che la giovane, dopo essersi sentita poco bene, abbia partorito nei servizi igienici del locale e poi sia scappata. Lanciato l’allarme, sul posto arrivano i carabinieri del nucleo Roma Centro e un’equipe medica per ma è troppo tardi. Il medico legale, esaminato il corpicino, suppone che non si tratta di un bambino ma soltanto di un feto. Molto probabilmente la giovane ragazza ha avuto un aborto spontaneo e ora, tramite l’autopsia, bisognerà capire, anche se è solo una premura tecnica, se si tratti davvero solo di un feto o di un bambino partorito al termine di nove mesi di gravidanza. Se cosi fosse, la ragazza madre sarebbe accusata di infanticidio, in caso invece di interruzione prematura della gravidanza per motivi naturali, non si prefigurerebbe nessun reato. Intanto gli inquirenti stanno visionando i filmati di sicurezza dell’area, compresi quelli della metro vicina, per trovare possibili riscontri sulla ragazza che si è data alla fuga.
L’episodio di ieri è solo l’ultimo in ordine di tempo a Roma. Lo scorso 28 febbraio una giovane di 25 anni, dopo aver partorito da sola in casa, era uscita per un cocktail con le amiche tenendo il bambino dentro la borsa. Dopo poche ore, si era sentita male ed è corsa al pronto soccorso dell’Ospedale San Camillo per un’emorragia ma prima, però, aveva gettato il corpo del figlio in un cassonetto. E come non ricordare la giovane rumena che lo scorso 29 dicembre aveva partorito nel bagno del Mc Donald a Piazza Luigi Sturzo, all’Eur. Ma in quel caso il bimbo fu più fortunato: soccorso dai medici e curato presso l’ospedale Sant’Eugenio il piccolo, chiamato Emanuele dalle infermerie del nosocomio, trovò in poche settimane una famiglia.Per il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, la notizia del ritrovamento del corpicino senza vita di un feto abbandonato in un cestino dei rifiuti in un bar “desta orrore”. “Esistono – aggiunge – molteplici possibilità di partorire in anonimato e sicurezza e, per coloro i quali non avessero mezzi o l’intenzione di crescere un figlio, di affidare una vita alle cure e alle attenzioni delle strutture sanitarie e di volontariato. In questi casi, un gesto d’amore e’ dare a una nuova vita la possibilità di vivere”.
Francesca Ascoli