Per la prima volta nella storia, il prezzo dell’oro supera la soglia dei tremila dollari l’oncia, raggiungendo i 3.002 dollari con un incremento dello 0,45%. Il metallo prezioso continua a essere il rifugio privilegiato dagli investitori in un contesto economico incerto, caratterizzato dalle nuove tensioni commerciali legate ai dazi imposti dall’amministrazione Trump e dai segnali contrastanti sull’inflazione negli Stati Uniti.
Dopo aver toccato un massimo di 2.975 dollari a fine febbraio, l’oro ha registrato un aumento dell’8% dall’inizio di novembre. Secondo Marcus Garvey, analista di Macquarie, “la domanda rimane solida e vi è ancora ampio margine per nuovi afflussi nei fondi ETF legati all’oro”. Anche Bnp Paribas ha rivisto al rialzo le previsioni di fine anno, fissando un nuovo target oltre i 3.000 dollari.
L’incertezza geopolitica e le prospettive di un rallentamento economico continuano a spingere il metallo giallo, mentre gli analisti ipotizzano nuovi record nei prossimi mesi, con stime che arrivano fino a 3.500 dollari per oncia.