Diritti, ma anche doveri. Questo è il cuore dello ius soli secondo il ministro della Giustizia Andrea Orlando. In un’intervista al Corriere, il ministro ha evidenziato l’effetto deterrente della legge contro le marginalizzazioni, che alimentano i disordini. “L’integrazione e l’adempimento dei doveri civici – ha aggiunto il ministro – servono invece ad acquisire diritti e questo può aiutare la sicurezza collettiva”. Anche il ministro dell’Interno Marco Minniti si è espresso sulla questione: “La legge si chiama Ius soli, ma in realtà è più complessa e contempla anche lo Ius culturae, cioè dopo aver completato il ciclo scolastico. Perché ad uno così devi dirgli di aspettare il diciottesimo anno di età per diventare italiano? – ha detto il ministro alla Summer School di Confartigianato – Un Paese che non costruisce muri ma governa i flussi e crea integrazione deve avere il coraggio di dare la nazionalità a chi è nato qui da genitori che soggiornano regolarmente e lavorano nel nostro Paese”.
Le reazioni. Le dichiarazioni di Orlando hanno subito suscitato la reazione degli ambienti di destra, ancora più ostili allo ius soli in seguito ai fatti di Rimini. Non si è fatta attendere Elvira Savino, capogruppo di Forza Italia in Commissione politiche della Ue alla Camera: “Ritenere che concedere la cittadinanza generi automaticamente integrazione è un errore grossolano in cui è caduto anche il ministro Orlando”.
“I cittadini francesi che vivono nelle banlieue parigine – aggiunge Savino – sono francesi a tutti gli effetti eppure questo non ha evitato loro la marginalizzazione sociale. In Italia esiste già una normativa affinché uno straniero possa acquisire la nostra cittadinanza tanto è vero che l’anno scorso ci sono state oltre 200mila acquisizioni di cittadinanza”. Per la deputata FI, la legge finirebbe solo per esasperare gli italiani “discriminati dal governo della sinistra”. Anche il senatore Maurizio Gasparri (FI) si è espresso sulle dichiarazioni del ministro: “Continua la propaganda sbagliata del Pd sullo Ius soli. Questa volta a difendere una legge folle, tra l’altro con argomenti risibili, è il ministro della Giustizia. Non c’è alcuna correlazione tra cittadinanza e integrazione, ed è francamente sconcertante che a sostenere una posizione simile sia proprio Orlando. Basta guardare agli autori dei recenti attentati terroristici”.
I numeri. L’arresto di quattro giovani africani con l’accusa di aver stuprato una ragazza polacca a Rimini ha creato nuovo astio contro il disegno di legge sullo Ius soli. Il Pd, però, forte del successo degli accordi con la Libia che hanno ridotto drasticamente i flussi migratori, vuole approvare il disegno di legge entro l’autunno, probabilmente prima della sessione di bilancio. Al Senato la Lega ha quindi innalzato le barricate, presentando ben 49.745 dei 50.074 emendamenti complessivi. È proprio a Palazzo Madama che il rebus dei numeri si complica. Sia Lega che Forza Italia si dichiarano contrarie, mentre in Area Popolare sono molte le perplessità. A favore sono, invece, Pd, Mdp e Sinistra Italiana, con l’ovvio appoggio di gran parte del governo. Un ruolo importante è giocato anche dal Movimento 5 Stelle, che, scombussolato da malumori interni, si dichiara ufficialmente contrario.