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HomeEconomia Arriva la proroga del blocco dei licenziamenti

Blocco dei licenziamenti
Il ministro Orlando annuncia
la proroga oltre il 31 marzo

Istat: calo occupati senza precedenti

Nel 2020 sono oltre 456 mila in meno

di Paolo Consolini12 Marzo 2021
12 Marzo 2021

ANDREA ORLANDO minister of Work and Social Politics attends the  debate at the Senate ahead of a confidence vote, in Rome, Italy, 17 February 2021.ANSA/LIVIO ANTICOLI/POOL 

“Andiamo nella direzione di una proroga del blocco dei licenziamenti, che però per i lavoratori che dispongono di strumenti ordinari sarà legata ad un termine che sarà definitivo; per coloro non coperti da strumenti ordinari sarà agganciata alla riforma degli ammortizzatori sociali”. Con queste parole il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, ha annunciato il prolungamento del divieto di licenziare oltre il 31 marzo. Come spiegato dallo stesso ministro il blocco sarà quindi selettivo e prenderà in considerazione le diverse posizioni ricoperte dai lavoratori.

Anche sul tema cassa integrazione arrivano importanti novità. Fino a giugno, infatti, sarà disponibile per tutti, mentre le piccole imprese che attualmente non hanno la tutela della cassa integrazione ordinaria potranno usufruirne fino a ottobre. “Nessuno verrà lasciato solo ma accompagnato nella perdita di un lavoro ad uno nuovo”, ha precisato Orlando.

Le sue parole arrivano in un periodo particolarmente complicato per la nostra economia come confermano gli ultimi dati dell’Istat. L’ente di ricerca italiano ha segnalato un calo degli occupati senza precedenti: 456 mila lavoratori in meno e una percentuale record del -2%. Coinvolti soprattutto i dipendenti a termine (-391mila, -12,8%) e, in minor misura, gli indipendenti (-154mila, -2,9%). Il lavoro dipendente a tempo indeterminato mostra invece una crescita (+89 mila, +0,6%). Il tasso di occupazione si riduce al 58,1% e torna ai livelli del 2017.

Cala il monte ore lavorate che fa registrare il 13,6% in meno, mentre il ricorso alla cassa integrazione cresce visibilmente. Altro dato significativo è quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni: nel nostro Paese sono aumentatati di oltre 560 mila unità in un anno.

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