Con 448 voti a favore, 197 contrari e 48 astenuti, il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione che accusa l’Ungheria di violare i principi dello stato di diritto. La relazione Sargentini sulla minaccia allo Stato di diritto in Ungheria ha dato così il via libera all’applicazione dell’articolo 7 dei Trattati, che nella sua fase più avanzata può portare anche a sanzioni contro il Paese. E’ la prima volta che il Parlamento Ue adotta un’iniziativa che sfocia nell’attivazione dell’articolo 7 per una grave minaccia allo alla democrazia e ai diritti fondamentali in uno Stato membro.
Ora dovranno esprimersi in merito i capi di Stato e di governo dell’Unione. L’Ungheria rischia anche la sospensione del diritto di voto all’interno del Consiglio europeo. Budapest bolla la decisione come una meschina vendetta dei politici favorevoli all’immigrazione. In prima fila a difendere l’Ungheria c’è la Lega: “Le sanzioni contro Orban e l’Ungheria votate dal Parlamento Europeo sono una pagina bruttissima per la democrazia e l’intera Europa”, ha detto la capogruppo del Carroccio a Bruxelles Mara Bizzotto. E il vicepremier Matteo Salvini, nonostante ieri gli alleati di governo pentastellati abbiano votato contro Orbàn, ha annunciato: “L’Italia dirà no alle sanzioni”.