NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 13:20 del 22 novembre 2024

HomePolitica L’opposizione vuole il voto in aula sul Mes
Pd e M5s si dividono, Conte deve mediare

Mes, Conte cerca la tregua
Lega e Fdi: "Voto in aula"
E Pd e M5s si dividono

Il premier contestato dalle opposizioni

Forza Italia si smarca dai suoi alleati

di Giulio Seminara16 Aprile 2020
16 Aprile 2020

Il Premier Giuseppe Conte al lavoro a Palazzo Chigi, Roma, 05 aprile 2020. ANSA / Filippo Attili - ufficio stampa Palazzo Chigi +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Alla vigilia di un Consiglio europeo decisivo, con la proposta Coronabond ancora sul tavolo, il premier Giuseppe Conte rischia di ritrovarsi una maggioranza di governo spaccata. Oltre a un’opposizione già sul piede di guerra. Oggetto della discordia è il Mes. Il Partito Democratico e Italia Viva ritengono che l’Italia debba usufruire della parte del fondo dedicata alle spese sanitarie, a loro dire sganciate dalle clausole contenute nel Meccanismo europeo di stabilità. Il Movimento 5 stelle pare invece contrario a trarre risorse dal Mes, ritenendolo un “trattato ricco di condizionali pericolose”. Su questa linea anche la Lega e Fratelli d’Italia.

Conte ha provato a disinnescare la polemica, almeno quella interna alla maggioranza, proponendo ieri una tregua a Pd e M5S. Il premier avrebbe detto agli alleati che “non ha senso discutere ora del Mes, la trattativa è ancora in corso”. Inoltre il presidente vuole evitare una conta in Parlamento, per non presentarsi al Consiglio Ue indebolito. Martedì alla Camera è infatti prevista una informativa e non una risoluzione della maggioranza su cui votare. Questa decisione ha fatto sobbalzare Lega e Fdi, i cui capigruppo a Montecitorio hanno vivacemente protestato.

Matteo Salvini ha invocato “il voto in aula subito” e chiesto polemicamente se per il Colle fosse tutto normale. Questa mattina inoltre ha ritenuto le informative un’iniziativa “da fare a scuola” mentre “i parlamenti votano”, e ha ribadito la sua contrarietà al Mes, sperando “che Conte non abbia cambiato idea”. Anche Giorgia Meloni critica il premier da giorni sull’ipotesi di adesione, seppur parziale e limitata alle spese mediche, al Meccanismo europeo di stabilità. A entrambi ha replicato oggi la deputata grillina Anna Macina, che ha definito i due leader “ignoranti” sul merito delle procedure parlamentari.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e Matteo Salvini della Lega

Dalla linea del no assoluto al Mes si è sganciata Forza Italia, con il leader Silvio Berlusconi da giorni favorevole all’idea di accettare i fondi dati in prestito, e teoricamente non vincolanti sul resto del trattato, per affrontare l’emergenza sanitaria. In scia si è espresso in mattinata il numero due di Fi, Antonio Tajani: “C’è da essere pragmatici. Il vecchio Mes, tra Troika e condizioni capestro, non ci piaceva. Ora è diverso. Questi soldi vanno presi e non importa se lo dice Renzi, Prodi o qualcun altro. Sono un’occasione per l’Italia”.

Ma la questione Mes divide anche l’opposizione, con il M5S e il Pd su sponde opposte. Oggi il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci ha dichiarato che “sarebbe sbagliato rifiutare i soldi del Mes dati per la spesa sanitaria e senza condizionalità”. Ma quasi in contemporanea il ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli ha parlato di “no definitivo” al Mes, perché “ancora pieno di condizionalità pericolose per l’Italia”. Con lui il capogruppo grillino alla Camera Davide Crippa che, in un’intervista odierna ad Avvenire, ha sfidato il Pd, richiamando il segretario dem Nicola Zingaretti alla chiarezza e in caso ad aprire una crisi di governo sul Mes.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma
Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig