HomeEsteri Operazione di terra in Libano. Troupe del Tg3 aggredita, muore l’autista

Israele espande l'operazione
nel Libano meridionale
Ucciso comandante di Hezbollah

di Silvia Longo08 Ottobre 2024
08 Ottobre 2024

TEL AVIV – Cerimonie e commemorazioni in Israele a un anno dall’attacco dell’organizzazione palestinese di Hamas non fermano l’escalation del conflitto. Le Forze di difesa israeliane, che finora avevano concentrato la loro azione sul lato est del loro confine, hanno annunciato di aver avviato un’operazione terrestre contro Hezbollah – il gruppo politico  militare libanese alleato dell’Iran – nella parte occidentale del Libano meridionale. Un’estensione dell’operazione di terra in Libano che Israele realizzerà anche inviando, per la prima volta, una terza divisione che si unirà per i combattimenti  nonostante Israele avesse parlato di un’azione “limitata” e “mirata”. Proprio in Libano un troupe del Tg3 è stata aggredita. L’autista, colto da malore, è morto. “Eravamo in un villaggio a nord di Sidone, sul luogo di un bombardamento di due notti fa”, ha raccontato nel suo servizio del Tg3 la giornalista inviata in Libano, Lucia Goracci. L’inviata ha sottolineato come la loro presenza fosse stata segnalata e la troupe stesse riprendendo il viaggio “senza problemi”. Poi “è spuntato un uomo, che ha aggredito l’operatore Marco Nicois, tentando di strappargli la telecamera”, spiega Goracci. “Abbiamo protetto Marco, ci siamo allontanati in fretta, sono arrivati altri che hanno provato a spintonarci, a spintonare l’auto. Siamo andati via veloci in auto, ma quest’uomo ci stava seguendo e quando l’autista si è fermato ad un distributore, ormai eravamo fuori dal Paese, ci è venuto addosso, ha strappato le chiavi, ha tentato di distruggere la telecamera mentre nessuno ci veniva in aiuto”.

Israele, che da tempo dà caccia alle teste di Hezbollah, ha inoltre annunciato di aver ucciso Suhail Hussein Husseini, uno dei suoi capi e responsabile della logistica del movimento sciita. Husseini sarebbe morto ieri, 7 ottobre, durante un raid sulla capitale libanese. L’Idf ha fatto sapere che era il “responsabile del budget e della gestione logistica dei progetti più sensibili di Hezbollah, compresi i piani di guerra dell’organizzazione e altre operazioni speciali, come il coordinamento degli attacchi terroristici contro lo Stato di Israele dal Libano e dalla Siria”. Contestualmente l’esercito israeliano comunica che sta effettuando “attacchi contro obiettivi di Hezbollah nella periferia meridionale di Beirut”.

Nel frattempo il numero due di Hezbollah, Naim Quassem –  in un discorso televisivo trasmesso dalla tv al Manar –  ha annunciato che nonostante gli attacchi di Israele, Hezbollah è “perfettamente organizzata”  e che il successore di Hasan Nasrallah- il leader ucciso nei giorni scorsi – verrà eletto appena possibile secondo “il regolamento interno” e nonostante “le difficili condizioni”.

Intanto  il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha convocato, come riferito da un funzionario israeliano al Times of Israel, una riunione urgente di sicurezza dopo l’incontro del governo in occasione dell’anniversario degli attacchi del 7 ottobre. Anniversario in cui ha ribadito la linea intransigente di belligeranza del governo israeliano.  “Finché il nemico minaccia la nostra esistenza e la pace del nostro Paese, continueremo a combattere. Finché i nostri ostaggi saranno a Gaza, continueremo a combattere”.

Dall’inizio del conflitto, secondo quanto riportato dal governo libanese, sono più di 400mila le persone fuggite dal Libano in Siria. Circa 1,2 milioni le persone sfollate dentro il Libano da quando Israele ha intensificato gli attacchi aerei  a partire dal 20 settembre 2024

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