I viaggi della morte non si fermano. 1.045 migranti e 10 salme sono approdate questa mattina a Palermo, a bordo della nave Dattilo della Marina Militare. Tra le vittime anche una donna camerunense, deceduta durante la traversata e vegliata per tutto il viaggio dai figli di uno e quattro anni. Continua, dunque, l’emergenza profughi, accolti nel porto siciliano dalla task force predisposta dal Prefetto della città.
La Croce Rossa, i sanitari dell’Asp e i volontari della Caritas hanno soccorso prontamente i superstiti, quasi tutti di origine subsahariana. Durante lo sbarco, avvenuto non senza difficoltà, gli agenti della Polizia e della Guardia di Finanza hanno avviato le indagini per individuare gli scafisti. Un’operazione complessa, ma che, attraverso il riconoscimento fotografico, ha già portato a buoni risultati nelle ultime settimane.
L’attracco della Dattilo, per ora, segna la fine di un week-end impegnativo. Le operazioni di salvataggio, infatti, sono iniziate a partire dalla giornata di sabato. Circa 200 persone, a bordo di due gommoni a largo delle coste della Libia, sono riuscite a mettersi in salvo, mentre quattro uomini hanno perso la vita. Atri 100 migranti, grazie all’intervento della nave Diciotti della Marina Militare, sono scappati alla morsa del mare. Solo in quattro non ce l’hanno fatto. I cadaveri sono stati recuperati da un’imbarcazione di Medici senza Frontiere.
La lista dei morti, quindi, continua a salire. Con l’arrivo delle perturbazioni i flussi migratori dovrebbero diminuire, ma è difficile credere che il freddo e le intemperie riusciranno a fermare la fuga dalla disperazione.