HomeCultura Open Data, Roma vuole stare al passo. Convegno con John Tolva

Open Data, Roma vuole stare al passo. Convegno con John Tolva

di Cesare Bifulco03 Aprile 2014
03 Aprile 2014

369243491_640John Tolva, ex direttore dell’ufficio per l’Innovazione e le Tecnologie della città di Chicago,  interverrà al seminario “Per una nuova fase degli Open Data: promuovere il coinvolgimento e l’innovazione civica”, organizzato dalla Regione Lazio, Forum PA, LAit, in collaborazione con l’ambasciata degli Stati Uniti d’America. Nella sala Tevere della Regione Lazio alle ore 16 di oggi dopo il saluto iniziale di Andrea Tardiola, Segretario Generale Regione Lazio, introdurranno il dibattito Francesco Loriga, Amministratore Unico LAit e Gianni Dominici, Direttore Generale Forum PA. John Tolva, ritenuto uno dei maggiori esperti in materia di Open Data,  parlerà dei risultati ottenuti a Chicago e delle linee guida per innovare e migliorare i servizi al cittadino. Sotto la guida di Tolva la capitale dell’Illinois con un progetto iniziale di soli diciotto mesi ha raggiunto risultati molto interessanti, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della partecipazione attiva della cittadinanza e il conseguente risparmio di risorse.

Gli Open Data sono da anni al centro del dibattito sulla trasparenza della Pubblica Amministrazione e sulla partecipazione attiva dei cittadini alla gestione della cosa pubblica. In questo senso l’Italia e Roma in particolare stanno spingendo molto, anche se spesso la trasparenza e la conseguente partecipazione vengono viste dalla PA come un adempimento e non una risorsa. La Capitale, infatti, ha attivato diversi servizi dall’Agenzia per la Mobilità, al portale dedicato della Provincia, ma il confronto con Chicago rivela le grosse lacune ancora presenti nel sistema italiano e capitolino. Nella città statunitense, infatti, è possibile addirittura segnalare in tempo reale eventuali malfunzionamenti, favorendo così la velocità di intervento con un significativo risparmio di risorse. I traguardi raggiunti sono buoni ma ora bisogna passare ad una seconda fase degli Open Data in cui  cittadini, imprese e istituzioni appropriandosi del mezzo a disposizione, possano intervenire, con una maggiore consapevolezza, nei processi decisionali e gestionali.

Cesare Bifulco

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