ROMA – Matteo Salvini corre ai ripari, ma resiste. Dopo la richiesta di condanna a sei anni di carcere per il caso Open Arms, il ministro dei Trasporti ha convocato per oggi – 16 settembre – un consiglio federale d’urgenza della Lega. “Arrendermi? Mai. Io non mollo”, afferma su Facebook il leader del Carroccio, negli ultimi giorni protagonista sui social di una video-difesa dai tratti cinematografici. Quattro minuti su sfondo nero, accompagnati da musica drammatica, ripercorrono le argomentazioni del vicepremier.
“Sono a processo e rischio il carcere perché in Parlamento la sinistra ha deciso che difendere i confini è reato”, ha detto Salvini, difeso da tutta la maggioranza di governo, anche se con toni diversi. A partire dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: “Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravvissimo”. Fino al ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Piena e affettuosa solidarietà a Salvini”. Alcune dichiarazioni, come quelle del presidente del Senato Ignazio La Russa, hanno indispettito la magistratura: “Ho fiducia piena nella giustizia, ma penso che spesso la pubblica accusa, in processi come questo, fa prevalere la tesi che vuole affidare al pm il compito di interpretazione estensiva delle norme”.
L’Associazione nazionale magistrati: “Dal governo reazione scomposta”
Pronta la reazione dell’Associazione nazionale magistrati: “Non credo sia un atto di intimidazione, quanto piuttosto una reazione scomposta che non tiene conto di alcuni principi fondamentali della nostra democrazia: l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge e l’autonomia e indipendenza della magistratura”, ha chiarito il presidente Giuseppe Santalucia. Nel frattempo, Salvini ha incassato anche il sostegno dell’imprenditore multimiliardario Elon Musk: “In prigione dovrebbe andarci il pm” e del primo ministro ungherese Viktor Orban: “Il patriota più coraggioso d’Europa punito per aver fermato l’immigrazione. Sei il nostro eroe”. “Grazie Viktor. Le prove e le minacce non fermeranno il vento del cambiamento e della libertà che soffia in Europa”, ha risposto Salvini.
La leader dem Schlein: “Continui attacchi alla magistratura”
Dal canto loro, le opposizioni insorgono, con la segretaria del Pd Elly Schlein che tuona: “Questo continuo attacco del governo alla magistratura è fuori posto e trovo grave l’uso della Rai”. La dem fa riferimento al video di Salvini mandato in onda integralmente su Rainews. Ma il leader del Carroccio prova a respingere i colpi, rivendicando i suoi risultati nel contrasto all’immigrazione quando era ministro dell’Interno: “Meno sbarchi significano anche meno morti e meno dispersi nel Mediterraneo. Con me, rispettivamente -95% e -55% rispetto all’era Minniti. Numeri che mi rendono orgoglioso. Da italiano, da politico e da padre di famiglia. Eppure, sono finito alla sbarra”, recita l’aggiornamento del suo libro “Controvento”.