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Onu, l’11 ottobre è la prima giornata per i diritti delle bambine.

di Giulia Prosperetti11 Ottobre 2012
11 Ottobre 2012

E’ perché sono una bambina che vengo data in sposa a 7, 10, 13 anni a un uomo che sembra mio padre, stuprata, picchiata, mutilata, messa incinta troppo presto? E’ perché sono una bambina che non ho diritto a un’istruzione?

Sono queste le domande poste dalla campagna Because I am a girl, promossa da Plan International, organizzazione internazionale senza scopo di lucro che si occupa di bambini nei Paesi più poveri del mondo. E l’eco dell’iniziativa è arrivata fino all’Onu che ha dichiarato l’11 ottobre “Giornata internazionale della Bambina e della Ragazza” con eventi in oltre sessanta paesi, da un concerto rock in India all’Irlanda, che culmineranno questa sera a New York alla presenza di Michelle Bachelet, direttore esecutivo dell’Agenzia delle Nazioni Unite UN Women ed ex Presidente del Cile.

Monumenti in rosa. Una giornata che colorerà di rosa i monumenti delle più grandi città del mondo: dall’ottagono della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano al London Eye, dall’Empire State Building di New York al Sony Centre di Berlino e ancora la Sirenetta di Copenhagen, l’Old Fort di Delhi fino ad arrivare a San Paolo. Una giornata che ha l’obiettivo di porre le condizioni delle bambine e delle ragazze all’ordine del giorno dell’agenda mondiale.

Discriminate perché bambine. Secondo i dati diffusi dall’Onu, oggi, nel mondo, mancano all’appello più di 100 milioni di bambine, non nate per aborto selettivo o morte di malnutrizione. Sono 150 milioni le ragazze che nel mondo ogni anno subiscono abusi sessuali e circa 10 milioni le spose bambine, spesso vittime della violenza del partner, ragazze con un basso livello di istruzione perché non gli è permesso di studiare. Nel mondo, quasi 88 milioni di bambine sono oggi costrette a lavorare, metà delle quali in impieghi pericolosi o pesanti.

La situazione in Italia. Una questione che riguarda solo i paesi lontani, poveri, in via di sviluppo? Non proprio. Un dossier sulla condizione delle minorenni italiane messo a punto dall’agenzia Ansa insieme all’associazione “Terre des Hommes”, presentato ieri alla Presidenza del Consiglio, a Roma, in occasione del lancio della campagna “Indifesa” per la protezione e la tutela dei diritti delle bambine, ha messo in evidenza un dato allarmante: in Italia ogni giorno si hanno in media sei notizie su abusi e maltrattamenti subiti da bambine e ragazze. Tra il gennaio 2011 e il giugno del 2012 nel nostro Paese sono state trasmesse 130mila notizie su 3.196 casi di violenza.

Giulia Prosperetti

 

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