La pandemia avrebbe riportato indietro il mondo di 5 anni su salute, istruzione, aspettativa e tenore di vita. È quanto emerge dal nuovo rapporto delle Nazioni Unite pubblicato oggi.
Secondo lo “Human Development Index”, l’indice di sviluppo umano avrebbe subito un forte arresto a causa del Covid nel biennio 2020/2021 e questo declino riguarderebbe la quasi totalità del Pianeta (ben 9 Paesi su 10). Inoltre, per il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (Undp) la guerra in Ucraina potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.
Per la prima volta dalla sua creazione, più di 30 anni fa, l’Indice è diminuito per due anni di fila. Si è tornati, quindi, al livello del 2016 invertendo il trend positivo degli ultimi anni. L’arresto non è avvenuto allo stesso modo in tutte le aree geografiche. La Svizzera si trova in cima all’indice con un’aspettativa di vita di 84 anni, una media di 16,5 anni spesi per istruirsi e un Pil procapite di 66.933 dollari. L’Italia, invece, si attesta 30esima con un’aspettativa di 82,9 anni, 16,2 anni trascorsi a scuola e 42.840 dollari di Pil procapite.
Nonostante le campagne massive di vaccinazione contro il Covid-19, la pandemia non sembra arretrare. Chengdu, una delle più grandi città cinesi (con oltre 21 milioni di abitanti), strategica nel mondo della “bigtech” per la produzione di prodotti Apple, è entrata in lockdown a tempo indefinito nella speranza di arginare una nuova ondata del virus. Come riportato dai media internazionali, la megalopoli sarebbe dovuta uscire oggi dal precedente lockdown ma le autorità hanno preferito maggiore cautela poiché “ci sono ancora rischi di diffusione”. Chengdu, tra le altre, ospita un’importante fabbrica che produce componenti per MacBook, la Jabil e la Foxconn che produce iPad e MacBook.