KINSHASA — Arrivano i primi riscontri sulla misteriosa malattia diffusa in Congo negli ultimi mesi. Dai primi controlli effettuati dall’Organizzazione mondiale della sanità emerge che l’80% dei campioni testati è risultato positivo alla malaria, ma non si esclude che sia coinvolta più di una malattia. A fornire il dato, il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus, che ha assicurato che “ulteriori campioni saranno raccolti e analizzati per determinare la causa o le cause esatte” della malattia.
Da inizio ottobre si sono registrati in Congo 416 casi segnalati e 31 decessi. Il dato che ha sorpreso l’Oms riguarda la maggior parte di casi e decessi riscontrati in bambini di età inferiore a 14 anni nella provincia occidentale di Kwango, a sud-ovest del Paese.
Ghebreyesus ha spiegato come nell’area interessata “siano alti i livelli di malnutrizione e bassa la copertura vaccinale”. Questo rende i bambini vulnerabili a una serie di malattie tra cui malaria, polmonite, morbillo e altro. L’Oms e il governo locale hanno inviato nei giorni scorsi un team di esperti nella provincia. Si tratta però di un’area remota, dove le telecomunicazioni sono limitate. L’accesso alla zona per gli esperti è stato reso complicato dalla stagione delle piogge in corso nella Repubblica Democratica del Congo.
Nei giorni scorsi a Cosenza è stata ricoverata una donna rientrata dal Paese africano il 29 novembre con una sintomatologia simile a quella descritta per la malattia: febbre alta e malesseri. La donna è stata dimessa subito e si trova ora in buone condizioni. L’ospedale, d’intesa con l’Azienda sanitaria provinciale, ha disposto l’invio degli esami effettuati all’Istituto superiore della sanità a Roma per fare accertamenti più precisi.