Il bilancio settimanale dei contagi da Covid-19 nel mondo si è quasi dimezzato da inizio 2021. È quanto viene riportato da Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha aggiunto come i casi positivi a livello globale siano diminuiti per la quinta settimana consecutiva, passando dagli oltre 5 milioni del periodo 4-10 gennaio ai 2,6 milioni della settimana 8-14 febbraio.
Sui vaccini, intanto, si registrano ancora rallentamenti in Europa. Secondo una portavoce della Commissione europea “Moderna ha annunciato qualche ritardo nelle consegne di febbraio, che saranno recuperate a marzo”. In corso ci sarebbe però una trattativa tra Ue e l’azienda americana per l’acquisto di ulteriori 150 milioni di dosi del siero. Un altro vaccino, quello di Pfizer, secondo i media sudcoreani, sarebbe stato vittima degli hacker nordcoreani, che avrebbero provato a “piratare” il sistema informatico della casa farmaceutica proprio per cercare informazioni riservate sul prodotto. Ha Tae-keung, deputato di Seul, ha spiegato che il Parlamento sudcoreano è stato informato dall’agenzia di intelligence Nis del cyberattacco di Pyongyang all’azienda statunitense.
Ciò che spaventa di più a livello globale, però, sono le tre mutazioni del virus attualmente monitorate. La prima a essere isolata, nel settembre 2020, è stata la cosiddetta “variante inglese”, di cui il primo caso in Europa è stato rilevato il 9 novembre scorso. Ha una trasmissibilità elevata e forse anche una maggiore patogenicità rispetto al virus originario (con una letalità superiore del 20-30%), ma al momento si ha evidenza di una piena efficacia dei vaccini. Ci sono poi la variante sudafricana, isolata nell’ottobre 2020 e rintracciata in Europa alla fine di dicembre, e quella brasiliana, isolata a gennaio anche in Giappone e segnalata in otto paesi (tra cui l’Italia). Sono entrambe altamente trasmissibili e, dai primi studi, pare che possano diminuire l’efficacia dei vaccini. L’Oms ha raccomandato il vaccino Astrazeneca contro tutte le varianti, nonostante studi sudafricani ne avessero rivelato una efficacia molto limitata nel combattere la “loro” variante.