I nuovi obblighi introdotti dal governo spingono le vaccinazioni che ieri, fa sapere la struttura commissariale all’emergenza coronavirus, hanno superato quota 686 mila. Di queste somministrazioni, 48mila sono state fatte ai bambini, 22.500 agli over 50 e 77.500 sono state prime dosi. A sottoporsi alla terza dose, invece, sono state quasi 550 mila persone. Un risultato elogiato dal commissario Figliuolo che ha ringraziato tutto il personale sanitario per il ”costante sforzo profuso a favore della salute dei nostri concittadini”.
La variante Omicron, però, continua a diffondersi e fa crescere i contagi in Italia. Ieri sono state 220 mila le persone raggiunte dal virus, il numero più alto di sempre e in un solo giorno 294 le vittime. A livello nazionale la percentuale di posti letto occupati nei reparti ospedalieri di area non critica con pazienti arriva al 27% (+1%). La situazione più critica in Valle d’Aosta che arriva al 54% (+8%) e in Calabria che tocca il 38%. Il tasso di occupazione delle terapie intensive, invece, raggiunge il 18%. A riferirlo sono gli ultimi dati dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
A tenere in tensione medici e politica si aggiunge una nuova questione, attualmente oggetto di discussione: il bollettino quotidiano sull’andamento del Coronavirus nel nostro Paese. Un sistema di monitoraggio che per alcuni, tra cui l’infettivologo Matteo Bassetti, promotore di un’alternativa, creerebbe solo spavento senza dare informazioni utili. Servirebbe piuttosto un modello simile a quello adottato dall’Istituto superiore di sanità che raccolga e diffonda i dati settimanalmente.
L’idea di un bollettino settimanale non dispiace al Comitato tecnico scientifico che “si dice pronto a valutare la proposta col governo”, fa sapere l’infettivologo e membro del Cts Donato Greco. “ Ho proposto anche al ministro della Salute di fare una riflessione sull’attuale sistema di report. Nella situazione attuale è necessario soffermarsi essenzialmente sui dati delle ospedalizzazioni e occupazione delle terapie intensive” afferma il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. Più prudente invece il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri: “Ritengo comunque utile una comunicazione puntuale e trasparente di tutti i dati disponibili. Accompagnata da un’adeguata interpretazione che aiuti i cittadini a orientarsi meglio in questa nuova fase della pandemia”.