HomeCronaca Omicidio Verzeni, il gip: “Sangare assassino cosciente. Ha ucciso per noia”

Omicidio Verzeni, il gip: “Sangare assassino cosciente. Ha ucciso per noia”

di Alberto Alessi03 Settembre 2024
03 Settembre 2024

BERGAMO – Il coltello insanguinato conservato come “souvenir” e sepolto sulla riva dell’Adda. La vittima scelta perché “più vulnerabile”, “nella totale assenza di qualche comprensibile motivazione”. Sono alcuni dei passaggi contenuti nell’ordinanza di convalida del fermo di Moussa Sangare, il 31enne reo confesso dell’assassinio di Sharon Verzeni, uccisa a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio. L’accusa è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, attuato in maniera “del tutto casuale, assolutamente gratuita, per non dire capricciosa”, secondo quanto scrive la gip del tribunale di Bergamo nell’accogliere la richiesta di custodia cautelare in carcere per Sangare, sottoscritta dal pm Emanuele Marchisio.

La premeditazione, i coltelli, le prove: la versione del giudice

Nelle quaranta pagine dell’ordinanza, la giudice ricostruisce i fatti partendo dalla versione fornita durante l’interrogatorio di garanzia da Moussa Sangare e confermati dalle indagini dei carabinieri. Il quadro che ne deriva è quello di un killer dallo “stato mentale pienamente integro”, senza “alcuna traccia di patologia psichiatrica né remota né recente”, spinto a uccidere da stati d’animo che lo stesso Sangare ha definito “feeling” e “mood”. Sensazioni che però non coincidono con gli elementi che fanno pensare alla premeditazione: dai 4 coltelli tenuti con sé la notte dell’omicidio, al manichino tenuto in casa e usato come bersaglio per il lancio di pugnali, fino alle “prove di accoltellamento” contro una statua.

“Sharon Verzeni assassinata da Sangare in modo gratuito e cosciente”

Sharon Verzeni, si legge nel provvedimento, sarebbe stata assassinata da Sangare, descritto come “un soggetto spesso in preda alla noia”, privo di “stabile attività lavorativa” e “impregnato dei valori trasmessi” dai generi musicali del rap e della trap “che esaltano violenza, il sesso estremo, l’esigenza di prevalere sugli altri”. Tutto questo unito al desiderio “di provare realmente emozioni forti, in grado di scatenare nel suo animo quella scarica di adrenalina” già confessata da Sangare durante l’interrogatorio. Intanto, si teme per l’incolumità del presunto assassino: Sangare è stato infatti allontanato dal carcere di Bergamo dopo che alcuni detenuti gli avevano scagliato contro delle bombolette incendiarie. Non è al momento ancora noto il penitenziario di destinazione del giovane. 

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