NEWS ANSA

Sito aggiornato alle 14:28 del 27 febbraio 2025

HomeCronaca Omicidio Sharon Verzeni, al via il processo a Moussa Sangare. Chiesta perizia psichiatrica

Omicidio Sharon Verzeni
Al via il processo a Sangare
Famiglia della vittima in aula

La difesa: "Necessaria perizia mentale"

L'accusa: "Pienamente consapevole"

di Giacomo Basile25 Febbraio 2025
25 Febbraio 2025
Sharon Verzeni

Sharon Verzeni | Foto Ansa

BERGAMO – Prende il via il processo con rito immediato a carico di Moussa Sangare, il giovane di 31 anni reo confesso del delitto di Sharon Verzeni detenuto nel carcere di San Vittore. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe ucciso la 33enne mentre faceva jogging tra il 29 e il 30 luglio 2024 a Terno d’Isola. In aula come parte civile anche la famiglia della vittima, inclusi i genitori e i fratelli Melody e Christopher.

L’ipotesi di infermità mentale

Il Pm di Bergamo Emanuele Marchisio si è opposto alla concessione di una perizia psichiatrica. Il giudice ha sottolineato come dopo il delitto Sangare si sia comportato “con una certa intelligenza”: “E’ scappato, ha cambiato la bicicletta, si è tagliato i capelli”. Ritenerlo incapace di stare in giudizio è una “forzatura logica”, ha aggiunto. Per quanto riguarda invece la capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio il pm ipotizza piuttosto di “apatia morale”, ma si è affidato al giudizio della corte.

La colpevolezza dell’uomo sembra quindi essere certa: c’è la sua confessione, le immagini delle telecamere che lo inquadrano mentre fuggiva nella notte sulla sua bicicletta, ed il Dna della vittima trovato sulla sua bici. La difesa chiederà però una perizia psichiatrica per valutare la capacità di intendere e volere dell’imputato. L’avvocato Giacomo Maj ha dichiarato di aver già consultato un professionista “per analizzare le condizioni mentali di Sangare”. Secondo l’accusa l’uomo sarebbe stato ivece “pienamente consapevole delle proprie azioni.”

Dopo il delitto Sangare avrebbe cercato di occultare le prove, seppellendo il coltello in riva all’Adda e gettando i vestiti insanguinati nel fiume. I tentativi di cancellare le tracce hanno spinto l’accusa a ritenere che fosse perfettamente consapevole delle sue azioni, versione sostenuta anche dal Giudice per le indagini preliminari.

L’aggressione e la confessione

Verzeni viene aggredita con una serie di coltellate al torace all’addome e alle spalle nella notte tra il 29 e il 30 luglio. La donna che ha con sé il cellulare prova a chiamare il 112 ma le ferite riportate sono troppo profonde. Nonostante i soccorsi muore al pronto soccorso dell’ospedale di Bergamo.

Passa un mese prima che i carabinieri fermino Moussa Sangare, il misterioso uomo in bicicletta ripreso dalle telecamere di sicurezza. L’uomo confessa immediatamente: “ho avuto un raptus improvviso. Non so spiegare perché sia successo, l’ho vista e l’ho uccisa”. Dalla perquisizione nel suo appartamento emergono nuove prove e lui stesso indica alle forze dell’ordine dove si nascondeva l’arma del delitto.

Ti potrebbe interessare

logo ansa
fondazione roma

ARTICOLI PIU' LETTI

Carlo Chianura
Direttore delle testate e dei laboratori
Fabio Zavattaro
Direttore scientifico
@Designed & Developed by Bedig