Due ergastoli e tre condanne per l’omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja, è quanto deciso dal tribunale di Mosca, che nel terzo processo ha condannato tutti gli imputati del gruppo ceceno. Il presunto killer Rustam Makhmudov e l’organizzatore Lom-Ali Gaitukayev hanno ricevuto la detenzione a vita, gli altri tre complici sono stati condannati a pene tra i 12 e i 20 anni. Il giudice Pavel Melekhin ha anche disposto per i familiari un risarcimento danni di 5 milioni di rubli, equivalente a poco più di 100mila euro. Confermate quindi le richieste dell’accusa che aveva chiesto le medesime pene.
Mandante ignoto. Resta ancora ignoto il mandante dell’omicidio, la polizia russa sembra brancolare nel buio. Il giornale russo Kommersant nel 2012 aveva puntato il dito contro l’ex oligarca russo Boris Berzovsky e il leader separatista ceceno Akhmed Zakayev, entrambi rifugiati politici in Regno Unito, ma ad oggi sembra una congettura.
L’omicidio. L’assassinio di Anna Politkovskaja avvenne il 7 Ottobre 2006 nell’ascensore del palazzo in cui viveva a Mosca. La polizia rinvenne una pistola Makarov PM e quattro bossoli accanto al cadavere, uno dei proiettili aveva colpito la giornalista alla testa.Gli agenti russi sequestrarono il computer della Politkovskaja e tutto il materiale dell’inchiesta che la reporter stava compiendo.
Processo annullato. Nel 2009 gli imputati erano stati processati e assolti in primo grado per insufficienza di prove. Poi la corte suprema aveva annullato la sentenza per gravi vizi procedurali e sospeso il processo d’appello per integrare e approfondire le indagini. Nel 2012 l’ex poliziotto, Dmitri Pavliutchenkov, era stato condannato a 12 anni di lavori forzati per aver pedinato la vittima, e aver fornito un’arma agli assassini oltre ad aver partecipato all’organizzazione dell’omicidio.
Elementi scottanti. L’editore Dmitry Muratov affermò che la Politkovskaja stava per pubblicare, proprio il giorno in cui è stata uccisa, un lungo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro Ramsan Kadyrov. Dopo tre processi è arrivata la sentenza sull’omicidio dellaPolitkovskaja, la giornalista che aveva sfidato Vladimir Putin, celebre per i suoi reportage sulla Cecenia e per il suo impegno nei diritti umani. Quando è stata uccisa nel 2006 aveva 48 anni e lavorava per il giornale Novaya Gazeta, quotidiano russo di ispirazione liberale.
Domenico Cappelleri