MILANO – La Procura di Milano ha convalidato il fermo e la custodia cautelare in carcere per Guido Pozzolini Gobbi Rancilio, l’uomo accusato dell’omicidio della madre Fiorenza Rancilio, 73 anni, ereditiera della nota famiglia italo-svizzera di immobiliaristi.
L’uomo, 35 anni, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, avrebbe colpito la donna con un attrezzo da palestra, anche se non risultano precedenti aggressioni. Ora si trova nel reparto di psichiatria del Policlinico di Milano. Rancilio era già stato seguito per problemi psichici ma non era mai stato ricoverato.
La vittima è stata trovata morta con una profonda ferita alla testa, ieri, mercoledì 13 dicembre, nel salotto del suo appartamento al nono piano di una palazzina in pieno centro a Milano e avvolta da una coperta e alcuni asciugamani. Suo figlio era seduto a terra in una stanza vicina in stato catatonico sotto l’effetto di psicofarmaci.
L’allarme è stato dato dall’operatrice domestica poiché la donna non era scesa in ufficio al solito orario come era solita fare. Prima ha cercato di entrare in casa, poi dopo essere stata accolta proprio dal giovane ha fatto la macabra scoperta. La polizia sta cercando di individuare l’oggetto usato per uccidere mentre l’appartamento è sotto sequestro.
Fiorenza Rancilio era figlia di Gervaso Rancilio, imprenditore trasferitosi in Francia in cerca di fortuna e poi tornato nel Milanese, dove aveva eretto interi quartieri. La sua figura salì all’attenzione delle cronache quando davanti a un suo cantiere a Cesano Boscone, fu accerchiato insieme a suo figlio Alfredo da un commando di otto persone la mattina del 2 ottobre 1978. Alfredo fu rapito senza più essere ritrovato fino a quando la sua uccisione fu rivelata dal boss della ‘ndrangheta Saverio Morabito.