Svolta nelle indagini sul caso dell’ex vigilessa 55enne di Temù (Bs) Laura Ziliani, trovata senza vita l’8 agosto scorso. Questa mattina sono state arrestate le due figlie della donna e il fidanzato della più grande. Silvia e Paola Zani, 27 e 19 anni, e Mirto Milani, residente in provincia di Lecco, sono stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Brescia Alessandra Sabatucci. Nell’ordinanza si legge che “il proposito omicidiario è il frutto di una lunga premeditazione e di un piano criminoso che ha consentito loro di celare per lungo tempo la morte e di depistare le indagini”.
I reati contestati sono omicidio volontario aggravato dalla relazione di parentela con la vittima e occultamento di cadavere. Secondo gli inquirenti il movente è di natura economica: “I tre indagati avevano un chiaro interesse a sostituirsi a Laura Ziliani nell’amministrazione di un vasto patrimonio immobiliare al fine di risolvere i rispettivi problemi economici”.
Laura Ziliani era scomparsa l’8 maggio scorso. Era uscita di casa verso le 7 per andare a fare una passeggiata nella frazione di Villa Dalegno e sarebbe dovuta tornare intorno alle 10 per poi andare con le figlie in una discarica per smaltire dei vecchi materassi. Erano state proprio Silvia e Paola a dare l’allarme del mancato rientro della madre, contattando i Carabinieri. Dalle indagini fin da subito erano emerse diverse anomalie nel racconto dei tre arrestati, subito iscritti nel registro degli indagati. Erano risultati sospetti sia l’allarme dato troppo in fretta, sia il ritrovamento di una scarpa che la donna indossava quella mattina nel torrente Fumeclo, in un punto che sarebbe incompatibile con la direzione verso monte che avrebbe preso la signora Ziliani. Il cadavere della donna è stato ritrovato in decomposizione tre mesi esatti dopo la sua scomparsa, l’8 agosto, da un bambino ai piedi del fiume Oglio.