ROMA – La Corte di Cassazione ha annullato con rinvio le condanne di Lee Elder Finnegan e Gabriele Natale Hjorth. I due ragazzi americani accusati dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso nel 2019 durante un intervento nel quartiere Prati, a Roma. Secondo i giudici del Palazzaccio sarà necessario un nuovo processo di appello per i due ragazzi. Le motivazioni del rinvio verranno rese note tra 90 giorni.
I due ragazzi si trovano ora nel carcere romano di Rebibbia. Elder, considerato l’esecutore materiale, è stato condannato in appello a 24 anni. Mentre Hjorth è stato arrestato con l’accusa di concorso in omicidio e condannato a 22 anni. Ora però la decisione della Cassazione ha rimesso tutto in discussione.
Elder si è detto “contento” della decisione affermando di non sapere che Cerciello fosse un carabiniere. Roberto Borzone, il legale del ragazzo sottolinea che “non è questo il momento dei trionfalismi, attendiamo di leggere le motivazioni e ribadiamo il nostro assoluto rispetto per la perdita e il dramma della famiglia”. “Dal primo minuto in cui abbiamo esaminato le carte processuali – prosegue il legale – abbiamo capito che Elder non aveva assolutamente capito di trovarsi davanti a due carabinieri. Quell’ intervento è stato anomalo”. Per Borzone sono ancora troppe le lacune nella ricostruzione dei fatti.
Sulla sentenza della Cassazione si è espresso anche il legale della vedova Cerciello, Massimo Ferrandino. “Gli avvocati non devono commentare mai le sentenze, al massimo possono impugnarle”.
Ad aspettare la sentenza, oltre ai due imputati e ai loro familiari, c’era anche il personale diplomatico dell’ambasciata americana che ha seguito tutte le fasi del processo.