Tokyo 2020 verso il rinvio. Dopo le tante voci, il massimo organismo dello sport ha aperto alla possibilità che le Olimpiadi possano essere rinviate. A parlare è il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach che, dopo una riunione straordinaria a fronte del dilagare della pandemia da Coronavirus, ha annunciato che il Cio si prenderà un mese di tempo per valutare di posticipare l’inizio dei Giochi; ma, ha specificato, si terranno comunque nel 2020. Le possibili date di inizio sarebbero il 25 agosto o il 9 ottobre, così come accadde per l’Olimpiade 1964, nell’edizione che si disputò proprio nella capitale nipponica. Di cancellazione non se ne parla nemmeno ma, ha insistito Bach, “le vite umane hanno precedenza sui Giochi”.
Quattro settimane dunque per prendere una decisione definitiva, a tutela della salute degli atleti, degli addetti ai lavori e degli spettatori, anche se da Losanna spiegano che ogni provvedimento sarà preso in accordo con il Giappone. Per la prima volta infatti, anche il primo ministro giapponese Shinzo Abe apre alla possibilità di uno slittamento della data di inizio delle Olimpiadi: “È difficile poter pensare di organizzare l’evento in questo contesto, dobbiamo prendere una decisione che includa un possibile rinvio, dando la priorità alla salute degli atleti”, ha dichiarato.
Negli ultimi giorni avevano preso sempre più consistenza le esortazioni dei comitati olimpici e delle federazioni sportive di tutto il mondo a considerare una cancellazione o – almeno – un rinvio della cerimonia olimpica. Poi, ieri sera “la difficile decisione di non inviare squadre” del Comitato olimpico canadese: la compagine del Canada infatti ha chiesto con forza lo slittamento dell’organizzazione dei Giochi di un anno, così come la Uefa ha decretato per l’europeo itinerante. Dallo sport italiano arriva la voce del nuotatore Gregorio Paltrinieri che spiega all’Ansa come, nonostante le incertezze, stia continuando ad allenarsi come tutti i suoi colleghi ammettendo, con un po’ di amarezza: “Non sappiamo se ad agosto questa emergenza sarà passata e oggi sarebbe forse giusto rimandarle. Mi fido del Cio, che deve decidere presto: ora serve prontezza di risposte soprattutto verso gli atleti”.