MILANO – Per la realizzazione dello Sliding Center – la pista da bob, slittino e skeleton – per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 è formalmente aperta l’ipotesi di recuperare il vecchio impianto olimpionico di Cesana, in Piemonte. Utilizzata nei Giochi di Torino del 2006, la struttura, sebbene sia in stato di abbandono, è riqualificabile. Il vantaggio risiederebbe anche nei costi: 33,8 milioni di euro chiavi in mano, meno di un quarto di Cortina, e tutto a carico dello Stato. “Siamo certi di riuscire a dimostrare che la pista di Cesana ha le carte in regola per ospitare le gare di bob”, così hanno dichiarato il presidente della regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
Tuttavia, Torino e il Piemonte non rientrano nel progetto originale dei Giochi e, per poterli includere, sarebbe necessario riscrivere lo statuto societario con un decreto legge, stabilire nuove garanzie finanziarie e chiedere l’approvazione del progetto al Comitato Olimpico Internazionale. Un mese è il tempo massimo concesso dal Cio all’Italia per decidere dove si svolgeranno le gare. Stando a una nota della Fondazione olimpica, si cercherà di evitare due opzioni, che sarebbero anche le più logiche: la pista a St. Moritz in Svizzera, più agevole vista la vicinanza con Livigno, o a Innsbruck, in Austria.
Intanto la Corte dei Conti del Veneto ha aperto un fascicolo in relazione all’abbondono del progetto per la pista da bob di Cortina. I magistrati contabili vogliono fare chiarezza sul perché si sia impiegato tanto tempo prima di capire he il progetto non sarebbe stato realizzato, e su quanti soldi pubblici siano stati già spesi, a questo punto, inutilmente. E se Cortina spera comunque di essere ripescata e di poter ospitare le gare di bob, il ministro dello Sport Andrea Abodi gela il governatore del Veneto Luca Zaia e stronca ogni ipotesi.