“Continuo a leggere interviste e dichiarazioni di Berdini. Sinceramente non so dove trovi il tempo”. Così la Raggi interviene oggi incalzata dai cronisti. “C’è da lavorare e da lavorare tanto, noi lavoriamo anche fino a notte fonda. Lui sa bene che ci sono dei dossier da portare avanti e per senso di responsabilità nei confronti di Roma e dei cittadini dovrebbe farlo. Poi vi dico, la pazienza delle persone ha un limite…”.
L’intervento della sindaca arriva dopo le ultime dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica Berdini in una lettera a “Il Fatto Quotidiano”. “Da mercoledì scorso sono sottoposto a una criminosa macchina del fango che non riuscirà a scalfire di un millimetro una vita dedicata alla difesa della legalità e del bene comune”. L’assessore era finito nell’occhio del ciclone a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate ad un giornalista del quotidiano torinese “La Stampa” dove attaccava duramente la sindaca Virginia Raggi definendola “strutturalmente impreparata” e criticandola per essersi “messa in mezzo a una corte dei miracoli”. Sebbene alcuni giorni fa la Raggi aveva respinto le dimissioni di Berdini, anche se con riserva, e proprio oggi potrebbe rendere nota la sua decisione riguardo la sorte dell’assessore. A confermarlo, anche Luigi Di Maio: “Con molta franchezza dico che ho un giudizio personale su Berdini molto chiaro. So che la sindaca Raggi sta prendendo una decisione”, ha dichiarato il vicepresidente della Camera.
Il caso Berdini dovrebbe essere nell’ordine del giorno della consueta riunione di maggioranza del lunedì. Ma già da qualche giorno, nelle fila dei pentastellati si ragiona su chi potrebbe essere il sostituto dell’assessore. Tra i papabili nomi, quello di Emanuele Montini, Paola Cannavò, Carlo Cellammare e Guendalina Salimei.
INTERVISTA A MASSIMO CACCIARI (di M. Assab)
Berdini lascerebbe in eredità la spinosa questione dello stadio della Roma. “È evidente che vogliono farmi fuori. Il vero punto è la colata di cemento che si vuole imporre a tutti i costi ad una città già martoriata, ridotta a un ammasso di perfierie senza anima e senza quei requisiti di civiltà che dovrebbero contraddistinguere la capitale d’Italia”, scrive Berdini che si era sempre opposto strenuamente a quella che considera “la più imponente speculazione immobiliare del momento in Europa”.