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Oggi i funerali di Mario Piccolino, Formia saluta il blogger antimafia

di Cesare Bifulco03 Giugno 2015
03 Giugno 2015

mario-piccolinoAperta la camera ardente, allestita presso la sala “Ribaud” del comune di Formia, dell’avvocato e blogger antimafia Mario Piccolino, freddato venerdì scorso con un colpo di pistola alla testa nel suo studio. Una folta folla si è recata a rendere omaggio alla salma del blogger 71enne impegnato nella lotta all’illegalità e alle mafie. Tra le autorità il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti e il presidente dell’Osservatorio regionale per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, Gianpiero Cioffredi. “Essere qui a Formia per l’ultimo saluto a Mario Piccolino – ha dichiarato Enrico Forte, consigliere regionale del Pd, durante la cerimonia di apertura della camera ardente – è un atto dovuto nei confronti di un uomo barbaramente ucciso in un agguato di stampo mafioso, oltre che un gesto di solidarietà nei confronti di una comunità, quella formiana, che oggi più che mai deve sapere che le istituzioni sono presenti, vigili, impegnate nel far rispettare la legalità”.

Piccolino era da anni impegnato nella lotta all’illegalità, in particolare attraverso il suo blog “www.freevillage.it” stava conducendo una grossa campagna informativa sul mondo delle slot ed eventuali infiltrazioni mafiose nel sud pontino. Sarebbe stato proprio questo suo grosso impegno civile e le continue denunce a costargli la vita. Il settantunenne, infatti, è stato ucciso nella sua abitazione/studio con un vero e proprio agguato messo in atto da un killer professionista. Sull’esecuzione, in pieno stile mafioso, stanno indagando gli investigatori della squadra mobile di Latina. L’intera società civile ha espresso solidarietà e cordogli ai familiari, agli amici e ai collaboratori di Piccolino. “Quando si lasciano le persone sole, queste possono diventare bersagli: dobbiamo impedire a qualcuno di diventare un simbolo – ha dichiarato don Maurizio Patriciello, parroco, impegnato in prima linea contro la camorra – perché il simbolo, quando va troppo in alto, e quando è lasciato troppo solo, diventa un bersaglio facilissimo”.

Cesare Bifulco

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