ROMA – L’arrivo sul suolo lunare del primo veicolo costruito da un’azienda privata, poco dopo la mezzanotte di venerdì, è un evento che segna la storia. A conquistare il primato è stato Odysseus, il lander costruito dall’azienda texana Intuitive Machine, diventando anche il primo veicolo americano a tornare sulla Luna. L’ultima missione del programma Apollo risale, infatti, a 52 anni fa.
Era dall’11 dicembre 1972, infatti, che un veicolo costruito negli Stati Uniti non ritornava sulla Luna. Lanciato il 15 febbraio, Odysseus è entrato nell’orbita lunare lo scorso 21 febbraio. Nessun problema nel corso del lancio: tutto è andato secondo i programmi, nonostante 15 minuti in cui dal veicolo non arrivava nessun segnale. Poi un sospiro di sollievo, a cui è seguito un forte applauso.
Crain: “Il nostro veicolo è sulla superficie della Luna”
“Possiamo confermare senza dubbio che il nostro veicolo è sulla superficie della Luna e che stiamo trasmettendo”, ha detto il direttore di volo Tim Crain non appena è stato ricevuto il segnale. Quello di Odysseus è il primo successo di una missione privata. Prima non erano riusciti i progetti del lander Peregrine dell’azienda americana Astrobotic e quelli dei lander da Hakuto-R M1 della giapponese Ispace nel 2023 e di Beresheet dell’azienda israeliana SpaceIL nel 2019.
“Odysseus ha una nuova casa”, ha scritto su X la Intuitive Machine, riferendosi al luogo in cui il suo lander si è posato, a circa 300 chilometri dal polo Sud lunare. Odysseus, finanziato in parte dal programma della Nasa Commercial Lunar Payload Services, ha a bordo sei strumenti della Nasa, utili per le future missioni del programma Artemis.