Martedì mattina, studi della trasmissione Coffie Break su La7, il giornalista del Fatto quotidiano Gianni Barbacetto è costretto all’ultimo a rinunciare alla sua presenza in trasmissione. Motivo? Non è gradito a un altro ospite, l’ex ministro della funzione pubblica Renato Brunetta.
Inizia così, nel modo peggiore, l’avventura di Urbano Cairo alla guida del terzo polo televisivo italiano. Brunetta, non proprio uno incline al contraddittorio, ha imposto alla conduttrice Tiziana Panella un aut aut, «O lui o me». !Ero in taxi. Stavo arrivando per la diretta quando pochi minuti prima mi hanno chiamato dicendo che l’ex ministro non voleva che partecipassi. Erano costernati”. Ma se fosse andato cosa avrebbe fatto Brunetta? “Se ne sarebbe andato”. A quel punto il giornalista ha preferito fare dietrofront.
Per la verità non è la prima volta che Barbacetto risulta essere un ospite poco gradito in trasmissioni televisive in cui si presentano politici. A gennaio era stato escluso a un dibattito su Telelombardia, dove, dagli studi di Iceberg, Berlusconi avrebbe risposto alle domande di cinque giornalisti. La scusa formale fornita da Paolo Bonaiuti, addetto stampa dell’ex premier, era che fra i due ci sarebbero state “alcune cause in corso”, ma il collega del Fatto Quotidiano aveva smentito: «Nessuna pendenza legale con lui». «E si era rivolto al Cavaliere: !Di cosa avrai mai paura? Ti avrei chiesto della tua ridiscesa in campo, dei tuoi processi e delle tue condanne, domande che ogni collega ti avrebbe fatto».
Nonostante il tono minore dell’ospite però, quest’ultimo episodio appare più grave, soprattutto per le vicende legate al passaggio di mano de La7. «Ho preso una patata bollente», ha spiegato Cairo subito dopo l’annuncio della vendita – in realtà una svendita visto il prezzo: solo un milione di euro, a fronte di una massiccia ricapitalizzazione (a spese di Telecom) – decisa da Ti Media. Dietrola CairoCommunication, già titolare della raccolta pubblicitaria della rete con un contratto fino al 2019, sono in molti a vedere la longa manus di Silvio Berlusconi. Non pochi quotidiani hanno attaccato l’operazione, in primis proprio il giornale di Barbacetto. Telecom ha infatti consegnato all’ex assistente personale di Berlusconi la tv che negli ultimi due o tre anni era diventata una spina nel fianco di Mediaset. “Adesso Berlusconi ha quattro televisioni” ha titolato alcuni giorni fa Il Fatto. Nelle scorse settimane Cairo ha più volte preso pubblicamente le distanze dall’ex premier e smentito qualsiasi coinvolgimento di Berlusconi nell’operazione. Eppure l’episodio di martedì a molti è sembrato il segno del cambiamento di rotta. E un triste biglietto da visita per il nuovo proprietario.