Licenziata dall’incarico di direttore del New York Times. E del tutto inaspettatamente. Jill Abramson, primo direttore donna in ben 160 anni di storia del giornale, ha dovuto cedere il posto al suo numero due, il caporedattore Dean Baquet. Un giornalista afroamericano vincitore del Premio Pulizer che in precedenza era stato direttore del Los Angeles Times e da oggi il primo afroamericano al timone del NYT.
Anche se la notizia è caduta come un fulmine a ciel sereno, cogliendo tutta la redazione sotto shock, poco dopo tra gli addetti ai lavori sono cominciate a circolare alcune ipotesi. Secondo alcune indiscrezioni Abramson avrebbe avuto disaccordi con il presidente Ceo Mark Thompson. Altri invece vociferano che da tempo i rapporti tra Jill Abramson e l’editore del New York Times, Arthur Sulzerberger, non erano particolarmente buoni. Sulzeberger smentisce e dice di aver scelto “di nominare un nuovo capo nella redazione perché una nuova leadership può migliorare diversi aspetti”. Negando inoltre che le dimissioni della Abramson siano state causate da questioni economiche: “Lo stipendio non ha avuto alcun ruolo nella mia decisione” piuttosto “sono le preoccupazioni che avevo riguardo ad alcuni aspetti della gestione della redazione da parte di Jill che avevo già precedentemente esposto a lei, sia faccia a faccia che nelle mie valutazioni annuali”.
Di sicuro la decisione di licenziare Abramson non è certamente legata a scarsi risultati economici, visto che nella crisi generale in cui versa l’industria editoriale statunitense il New York Times è andato piuttosto bene (nel primo trimestre dell’anno ha registrato un utile di 22 milioni di dollari). Nello stesso giorno in cui viene mandata via la direttrice del Nyt si dimette anche la prima direttrice donna di Le Monde a un anno e mezzo dalla nomina.
La collega francese Natalie Nougayerède, secondo la stampa francese, si è dimessa probabilmente prima di essere licenziata. La crisi a Le Monde infatti bolliva già da tempo e nel corso delle ultime settimane la Noigayerède era stata accusata di avere tendenze aggressive da gran parte della redazione. “La volontà di alcuni membri di Le Monde di ridurre drasticamente le prerogative del direttore del giornale è per me incompatibile con il proseguimento della mia missione”, ha dichiarato lei.
Come dire, quote rosa in ritirata e pensare che la Abramson si era perfino fatta tatuare sulla pelle a fianco alle iniziali del marito quelle del NYT.
Giulia Lucchini
