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HomeSport Nuovo Fondo salva calcio per sostenere le società. Cig anche per serie B e C

Verso un Fondo salva calcio
per sostenere le società
Cig anche per serie B e C?

La crisi mette a rischio le serie minori

Spadafora: "Lo sport rilancerà il paese"

di Laura Bonaiuti27 Marzo 2020
27 Marzo 2020

Verona's Mattia Zaccagni in action during the Italian Serie A soccer match Cagliari Calcio vs Hellas Verona FC at Sardegna Arena stadium in Cagliari, Sardinia island, Italy, 29 September 2019 ANSA/FABIO MURRU

La crisi ingenerata dall’emergenza Coronavirus, con lo stop ai campionati di calcio, rischia di mettere a repentaglio le serie minori. Il mondo del calcio ha richiesto di estendere la cassa integrazione anche ai calciatori della serie B e C con contratti sotto i 50 mila euro. Nel pacchetto definito da Figc e leghe, le misure ritenute più urgenti prevedono anche il riconoscimento dello stato di crisi, la proroga delle concessioni degli impianti con la sospensione dei canoni, il rinvio delle scadenze fiscali e contributive, cig e contratti di solidarietà anche ai calciatori in B e C.

È questo ciò che emerge dalla riunione di ieri in videoconferenza convocata dal presidente della Figc, Gabriele Gravina, con i presidenti delle Lega di A Paolo Dal Pino, di B, Mauro Balata, di Lega Pro, Francesco Ghirelli, della Lnd, Cosimo Sibilia, dell’Aic, Damiano Tommasi, dell’Aiac, Renzo Ulivieri e dell’Aia Marcello Nicchi, per fare il punto sulla situazione di crisi dovuta all’emergenza Coronavirus. Il confronto ha portato all’approvazione di un documento sul tema degli stipendi e l’attuale crisi di liquidità.

Una delle proposte più innovative, che però rientrerà nella seconda tranche di proposte da presentare entro aprile, riguarda proprio la creazione di un “Fondo Salva Calcio”, per il quale la Figc destinerà delle risorse ad hoc e che vedrà coinvolti altri protagonisti del mondo del calcio. Questo Fondo rappresenterà una garanzia per il mondo del pallone: vi saranno coinvolte la Fifa, le confederazioni continentali, le federazioni nazionali, i giocatori, le tv e gli sponsor. L’obiettivo è sostenere le società in vista della ripartenza, una volta terminata l’emergenza, e fare un tentativo per concludere almeno la stagione.
I contratti di tutti i professionisti saranno quindi prorogati fino alla fine della stagione, andando oltre il 30 giugno, e i club si assumeranno le spese di questa estensione contrattuale.

Nei prossimi giorni ogni federazione proporrà un suo documento con le richieste di sostegno al governo in vista di un nuovo decreto che sarà emanato tra una settimana. “Dobbiamo e vogliamo essere pronti a ripartire non appena sarà possibile – ha annunciato il ministro dello sport Vincenzo Spadafora – Per il suo ruolo e per la sua capillarità nel tessuto sociale ed economico, lo sport sarà uno dei motori che ci permetteranno di rilanciare il Paese dopo la crisi sanitaria”.

Non a caso Vito Cozzoli, presidente di Sport e salute, ha annunciato in giunta la preparazione di un “piano straordinario”, e in più l’accelerazione del versamento previsto a metà aprile della tranche di 70 milioni di contributi agli organismi sportivi. Si dovranno tenere presenti anche le esigenze particolari degli sport professionistici, come calcio e basket. Nonostante Giovanni Malagò sottolinei che “il calcio è per certi versi un mondo a sé”, ritiene improbabile che in questo momento si facciano distinzioni tra i vari sport.

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