Il governo, prima di terminare definitivamente i propri “affari correnti”, si appresta ad approvare il nuovo decreto anti-rincari. La mossa è strettamente necessaria per fronteggiare la corsa dei prezzi e i rincari delle bollette, con nuovi aiuti per famiglie e imprese. L’urgenza sta spingendo l’esecutivo a chiudere la questione già questo giovedì con un Consiglio dei ministri. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze vorrebbe però un supplemento di tempo per dare la possibilità alla Ragioneria di Stato di verificare nel dettaglio le entrate” che andranno impiegate per il nuovo dl.
Nello specifico, contro i rincari delle bollette e dei carburanti il provvedimento stanzia ben 8,4 miliardi prorogando gli sconti previsti dai precedenti decreti. Per le imprese c’è il ritorno del credito d’imposta. Sale il taglio (al 2%) del cuneo fiscale per redditi fino a 35mila euro e arriva la rivalutazione delle pensioni. Inoltre, sul fronte extraprofitti, il testo prevede che le aziende tenute a pagare la tassa, non possono più godere delle disposizioni in materia di ravvedimento se non lo fanno dopo i termini previsti: pagheranno il 60% della sanzione. Gli stessi non potranno inoltre beneficiare della riduzione della metà della sanzione se pagano con un ritardo non superiore a 90 giorni.
C’è un bonus di 200 euro per altri 300 mila lavoratori che non lo hanno percepito poiché coperti da contributi figurativi Inps. Per i servizi di trasporto pubblico locale c’è un nuovo fondo di 40 milioni per il 2022, mentre aumenta da 516,46 a 600 euro il tetto massimo esentasse del welfare aziendale, in cui vengono fatti rientrare i rimborsi delle bollette.
È stato possibile individuare queste coperture grazie al significativo incremento dell’11,7% delle entrate tributarie erariali rispetto al 2021. Un aumento causato a sua volta dagli effetti positivi sulle entrate per gli effetti del decreto Rilancio e dal decreto agosto e dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo. Questi hanno influenzato, in particolare, la crescita del gettito dell’Iva di 13.775 milioni di euro (+18,7%).