ROMA – Il nuovo Codice della Strada sta per diventare legge. Dopo l’approvazione della Camera, la riforma è arrivata ieri al Senato senza modifiche. Il voto conclusivo del testo è atteso nelle prossime ore. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: “Il nuovo codice della strada sarà più severo. L’obiettivo è ridurre il numero degli oltre 3000 morti, che è una strage inaccettabile”. I dettagli della riforma.
Patente sospesa a chi guida con il telefono
La sanzione per chi guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000. Sospensione automatica di una settimana se si viene sorpresi con il telefonino al volante. I tempi di sospensione raddoppiano se l’uso dello smartphone causa un incidente o manda fuori strada un altro veicolo.
Tolleranza zero per chi guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti
Verrà introdotto l’obbligo di installare sull’auto l’alcolock, un dispositivo che impedisce l’avvio del motore in caso di rilevamento di un tasso alcolemico superiore a zero. Chi viene trovato alla guida drogato non dovrà più necessariamente essere in uno stato di alterazione psico-fisica, ma basterà che risulti positivo ai test perché scatti la revoca della patente e la sospensione di tre anni.
Cosa cambia per il foglio rosa
Sale da uno a tre anni il divieto di guida delle auto “potenti” per i neopatentati (la norma varrà solo dopo l’approvazione della legge). I neopatentati non potranno guidare autoveicoli con una potenza superiore a 75 kw/t e autovetture con potenza massima di 105 kW, incluse quelle elettriche e ibride plug-in.
Indagine Anas: per il 60% degli italiani il nuovo codice è utile
Sono stati diffusi ieri i dati del rapporto annuale dell’Anas sugli stili di guida degli italiani. Tra i partecipanti alla presentazione al Tempio di Adriano anche il ministro Salvini. Dal rapporto emerge che per un italiano su due superare i limiti di velocità “non è pericoloso”. Migliora tuttavia il comportamento sull’uso dello smartphone alla guida. Peggiora la percezione che gli italiani hanno di sé e degli altri al volante.