In Italia “l’incertezza politica rischia di riaccendere l’attenzione sul legame fra banche e debito sovrano”. A lanciare l’allarme è il Fondo monetario internazionale, che ieri aveva tagliato le stime di crescita del nostro paese, invitando il governo a non toccare la riforma Fornero. “In tale scenario – prosegue l’Fmi – le tensioni potrebbero diffondersi ai mercati dei bond in Europa, così come è accaduto durante la crisi dell’area euro e, in modo più limitato, lo scorso maggio. I recenti eventi in Italia suggeriscono che il legame tra banche e debito sovrano resti un importante canale di trasmissione di rischio”.
Questo è quanto si legge nel Report sulla stabilità finanziaria globale, dedicato all’analisi degli scenari dieci anni dopo lo scoppio della crisi di Lehman Brothers. Lo studio, che prende in considerazione 31 paesi, rappresentativi del 61% della ricchezza globale, mostra come la loro ricchezza pubblica si sia ridotta di 11 mila miliardi di dollari rispetto al 2008. “Le ferite sono ancora evidenti – afferma l’Fmi – e sottolineano l’importanza per i governi di ridurre il debito e investire in asset di alta qualità”.
Le indicazioni rivolte al nostro paese sono chiare: “Il nostro consiglio all’Italia è costante da anni – afferma Vitor Gaspar, responsabile del Fiscal Monitor dell’organismo economico – Sul piano delle politiche di bilancio è necessario un consolidamento credibile e notevole nel medio termine per salvaguardare i conti pubblici e per mettere il debito su una traiettoria di calo. Questo è particolarmente importante per posizionare l’Italia in modo che possa minimizzare i rischi qualora si materializzassero. Siamo d’accordo con coloro che sostengono come la crescita italiana sia deludente da anni, e che le riforme strutturali chiave sono la riforma del lavoro, quella dei prodotti e dei servizi e quella della pubblica amministrazione”.