TEL AVIV – “Nelle ultime 24 ore Hamas ha sentito la nostra forza. Voglio garantirvi: questo è solo l’inizio. D’ora in avanti, i negoziati avverranno solo sotto il fuoco”. Parole forti quelle del premier israeliano Benjamin Netanyahu, che in un video registrato ha ribadito la posizione dello Stato ebraico sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi ancora prigionieri. “Israele ha accettato la proposta dell’inviato americano Steve Witkoff, ma Hamas ha rifiutato ogni offerta”, ha detto Netanyahu ricordando come il gruppo islamico fosse stato già avvertito della possibile ripresa dei combattimenti.
La protesta delle famiglie degli ostaggi
Il premier israeliano ha poi inviato un messaggio ai familiari dei rapiti ancora a Gaza: “Il mio cuore è con gli ostaggi e le loro famiglie stanno vivendo un incubo impossibile ogni giorno, ogni minuto”. Le stesse famiglie, però, hanno organizzato una protesta a Gerusalemme davanti alla Knesset, il parlamento israeliano, affermando che la ripresa degli attacchi mette a rischio i loro cari.
Mentre Hamas ha smentito le dichiarazioni delle autorità israeliane secondo cui avrebbe rifiutato la proposta di tregua degli Stati Uniti dichiarando di aver affrontato qualsiasi accordo “in modo responsabile e positivo”, l’estrema destra di Itamar Ben Gvir torna a far parte del governo di Israele. È stata approvata all’unanimità, infatti, la proposta di Netanyahu di rinominare il deputato come ministro della Sicurezza nazionale, dopo le sue dimissioni a gennaio.
Lo stesso Ben Gvir, che aveva criticato il premier Netanyahu per aver accettato l’accordo di cessate il fuoco con Hamas, plaude alla ripresa dei bombardamenti a Gaza.
Secondo l’emittente al-Jazeera, almeno 14 persone sono morte in attacchi israeliani che questa mattina hanno colpito Khan Yunis e Rafah, nel sud della Striscia. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito proprio da Hamas, ha annunciato che uno dei membri del personale straniero che lavorava per le Nazioni Unite è stato ucciso in seguito ai raid di Israele su Deir al-Balah.