ROMA – Ancora raid di Stati Uniti e Regno Unito in Yemen con i miliziani Houthi che minacciano: “Le azioni non resteranno impunite”. Frasi che spingono l’Unione europea a continuare a dialogare sulla missione Aspides, l’operazione militare che intende portare le navi europee a difendere i mercantili dagli attacchi dei ribelli. Un’iniziativa “prevalentemente di politica di difesa”, ha spiegato lunedì 22 gennaio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Da lì transita il 15% del commercio mondiale. Impedire il passaggio dei prodotti significa un aumento dei prezzi spropositato – ha continuato –, non possiamo accettare la minaccia degli Houthi nel Mar Rosso”.
Gli attacchi nel Mar Rosso
Gli eserciti americani e britannici, anche nelle scorse ore, hanno lanciato diversi attacchi “preventivi” contro i siti di missili antinave in Yemen degli Houthi. Ma queste operazioni non sembrano aver dissuaso i militanti dal continuare ad attaccare le navi commerciali in transito nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Gli Houthi, infatti, hanno affermato di aver attaccato una nave mercantile americana, la Ocean Jazz.
Le reazioni
Immediata la risposta dei ribelli. Gli attacchi non resteranno “impuniti”, hanno dichiarato i miliziani. Anche l’Iran è intervenuto contro gli Stati Uniti dopo l’annuncio dei nuovi raid. Il ministro degli Esteri iraniano ha definito gli attacchi congiunti di Regno Unito e Usa in Yemen “un errore strategico”, che “causa l’allargamento della guerra a Gaza”.
La missione Aspides
Italia, Francia e Germania, in un documento presentato al Consiglio Affari Esteri, intanto, sono tornate sulla necessità di un’operazione nel Mar Rosso. La risposta dell’Europa è stata positiva e il 19 febbraio è atteso il via libera ufficiale dei 27 ministri degli Esteri. La priorità per la Presidenza Ue è rafforzare e riformare l’Organizzazione mondiale del commercio. Il ministro degli Esteri Tajani sostiene che per l’Italia la missione nel Mar Rosso “può comprendere” anche la missione Emasoh/Agenor, nello stretto di Hormuz.