Nuove misure restrittive per gli ingressi negli Stai Uniti. Oltre ai cinque Paesi a maggiorana musulmana già presi di mira dal bando che è scaduto questa mezzanotte (Iran, Somalia, Libia, Yemen e Siria), adesso entrano nella lista anche il Ciad, la Corea del Nord e il Venezuela.
Il provvedimento, che non riguarda chi possiede già un visto statunitense, dovrebbe entrare in vigore il prossimo 18 ottobre. Così facendo il presidente Donald Trump vorrebbe sostituire il precedente bando con queste nuove restrizioni, che quindi non sarebbero più giustificate da un pericolo islamista, ma da considerazioni più generali sulla sicurezza americana. Nella settimana che precede il 18 ottobre, infatti, è prevista presso la Corte Suprema degli Stati Uniti la discussione e una eventuale decisione sul precedente decreto, il cosiddetto “muslim ban”, che fin dalla sua emanazione è stato criticato e contestato da molti giudici federali, che di fatto ne hanno sempre impedito l’effettiva entrata in vigore.
È stato inoltre lo stesso presidente Trump, nella tarda serata di ieri, ad annunciare questa decisione dichiarando che l’obiettivo è di «rendere l’America sicura». Un’altra novità di quello che è stato già definito “enemy ban” o “travel ban” è la rimozione delle restrizioni precedentemente imposte ai cittadini del Sudan.